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Italia Oggi

Super vitigni sul mercato ... Le hanno ci battezzate le
“magnifiche dieci”. Sono le
prime varietà di vite resistenti alle malattie prodotte in Italia, che consentono
di annullare il ricorso a
trattamenti con fungicidi
abbattendo i costi. Frutto
di 15 anni di lavoro, centinaia di incroci, 24 mila
piante valutate e oltre 500
micro vinificazioni, questa
ricerca è stata guidata da
tre docenti dell’Università di Udine (Raffaele
Testolin, Enrico Peterlunger e Michele Morgante) nell’azienda agraria
universitaria “Antonio
Servadei”. Il tutto in collaborazione con l’Istituto
di Genomica Applicata
(Iga) di Udine e grazie a
finanziamenti regionali,
statali e privati.
“Negli incroci abbiamo
utilizzato le varietà di
genitori resistenti tipiche
dell’area mediterranea
come Francia meridionale, Italia e Spagna così
da rendere più adatti i
nuovi vitigni a queste
zone” spiega il professor
Testolin, aggiungendo
che dalla Lombardia alla
Puglia sono stati avviati
impianti di sperimentazione. “Si tratta”, prosegue, “di varietà resistenti
alla peronospora e ad altri
agenti patogeni, che non
richiedono trattamenti e
possono essere molto interessanti per tutti i viticoltori, a partire dai biologi
ci”. Dopo averle brevettate
e inserite nel registro del
Mipaaf l’Università di
Udine ha ceduto in esclusiva i diritti di moltiplicazione delle nuove varietà
ai Vivai Cooperativi di
Rauscedo. Questi i nomi
dei nuovi vitigni (i primi 5
a bacca bianca, i secondi
a bacca rossa): Fleurtai,
Soreli, Sauvignon Kretos,
Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot
Khorus, Merlot Kanthus,
Julius

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