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Italia Oggi

Strategia Vinexpo ... La biennale di Bordeaux punta sul bio e i nuovi buyer... A Vienna il primo focus sui territori... Wow-World of organic wine, il programma di hosted buyer e Vinexpo Explorer. Sono queste le tre principali novità per il 2017 di Vinexpo, marchio internazionale specializzato nell’organizzare eventi B2B dedicati al mondo del vino e degli spirits, il cui appuntamento clou è il salone biennale di Bordeaux Lac (affiancato da Vinexpo Hong Kong e da Vinexpo Tokyo negli anni pari), in programma quest’anno dal 18 al 21 giugno presso il Parc des Expositions. L’ospite d’onore sarà la Spagna. L’ultima edizione, quella del 2015, ha visto la partecipazione di 2.350 aziende espositrici di 44 nazioni, oltre alla Francia, e di 48 mila visitatori professionali di cui quasi 30 mila francesi e oltre 18 mila di 150 paesi. “Al nostro salone”, dichiara a Italia Oggi Guillaume Deglise, ceo di Vinexpo Bordeaux e Hong Kong, “i produttori e i merchant di vini biologici e biodinamici non sono mai mancati. Quest’anno, su unanime richiesta sia degli espositori sia dei visitatori, per la prima volta li raggrupperemo nell’area che abbiamo battezzato Wow, dando così loro maggior visibilità. E li lasceremo liberi di scegliere se esporre per tutta la durata della fiera o soltanto per due giorni”. Novità assolute sono, invece, il programma di hosted buyer, nell’ambito del quale 200 buyer internazionali che non hanno mai preso parte prima alla biennale saranno invitati da Vinexpo a visitare il salone di Bordeaux, e Vinexpo Explorer, la cui prima edizione si svolgerà a Vienna dall’1l al 12 settembre. “È un unicum”, assicura Deglise. “In due giorni porteremo 100 fra i più importanti buyer a conoscere regioni vitivinicole d’eccellenza ancora poco note a livello internazionale. Allo stesso tempo, è una formula replicabile nel tempo. Fosse per me l’appuntamento successivo di Vinexpo Explorer potrebbe toccare o la Sicilia, o la Puglia o la Campania. Per poi svolgersi in Francia presentando l’Alsazia o la Languedoc”. A Vinexpo Bordeaux, grazie alla collaborazione con Wine Spectator, si parlerà quest’anno anche degli effetti del riscaldamento globale sui vigneti e dell’impatto della Brexit sul mondo del vino. Sarà ulteriormente implementato il programma d’incontri d’affari fra espositori e visitatori one to wine, che ha debuttato nel 2015 a Bordeaux con 1.500 appuntamenti organizzati. E il cui successo è stato confermato dai 1.300 incontri svoltisi a Vinexpo Hong Kong. La presentazione di Vinexpo Bordeaux è tradizionalmente l’occasione per anticipare i contenuti della ricerca sul futuro del mercato globale del vino e degli spirits, che Vinexpo commissiona all’istituto inglese Iwsr (Independent Wines and Spirit Research). Ricerca che prevede fra il 2016 e il 2020 un aumento dei consumi dell’1,9% a volume, che passeranno da 2,6 mld di casse da 9 litri a 2,649 mld di casse, con il ritmo maggiore d’incremento riconducibile ai vini frizzanti: sarà del +8,7%, da 221,3 mln a 240,5 mln di casse. E, in questo trend positivo, un ruolo di primo piano l’avrà il nostro prosecco, contro il più modesto +1,2% dei vini fermi (da 2.791,1 a 2.408,8 mld casse). L’export, principalmente verso mercati lontani, si conferma poi un must per i produttori di vino italiani (primo paese esportatore a volume e secondo a valore dietro la Francia) ed europei; a maggior ragione perché i consumi nel Vecchio Continente nel decennio 2011-2016 sono dati in calo (-33,9 mln di casse). Solo in Italia nel 2011-2020 il consumo di vino diminuirà del 19%. Mentre continueranno a crescere nella regione Asia-Pacifico (+35,7 mln casse), nelle Americhe (+23,8 mln casse), in Africa (+15,7 mln casse) e sono tornati a salire dal 2016 nell’area Cis (+10,7 mln casse nel decennio). Guardando, infine, ai principali mercati di sbocco dei vini italiani, quelli europei, compreso quello tedesco (il nostro primo cliente estero), sono dati in calo. Opportunità di crescita vengono invece ancora dal Nord America: Stati Uniti, in primis, e Canada. E dalla Cina. Mercati da non sottovalutare, quelli dell’Africa, dove i consumatori cercano vini di qualità, ma a prezzi accessibili.

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