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Italia Oggi

Vino, è boom in Cina. Consumi su del 21% entro il 2020 … Italia del vino superstar tra il boom della Cina (+21,6%) e dell’estero e una crescita a doppia cifra per la produzione. Secondo 1’Outlook 2020 di Ismea presentato al Vinitaly in corso a Veronafiere, da qui ai prossimi tre anni è stimata una crescita sia nella produzione (+2,4%) sia soprattutto nei consumi mondiali di vino, per i quali si annuncia un incremento complessivo del 4,3%, con punte in Cina, (+21,6% ), Russia (+6,1%) e Usa (5,7%). Tra i Paesi produttori, è l’Italia a crescere di più, con un aumento delle vendite in valore del 10% nel prossimo quadriennio, meglio di Francia e Cile (+6,1%), Usa (+4,3%) e Spagna (+3,6%) “Spicca l’incremento dei consumi previsto in Cina”, spiega Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea, “che raggiungerà così i livelli della Germania, mentre i consumi interni del nostro Paese resteranno stabili (+0,9%) dopo i minimi dell’ultimo quinquennio. Sul fronte del valore medio all’esportazione, che rimane ancora basso rispetto alla Francia, c’è da sottolineare come l’Italia sia cresciuta del 20% nel biennio 2014-2016 rispetto al 2011 - 2013, contro il +9% del nostro principale competitor”. “Questo outlook ci dice che c’è ancora molto da fare, non solo in Cina ma anche negli Stati Uniti”, spiega il direttore generale di Veronafiere, GiovannisMantovani, “qui il vino italiano è polarizzato soprattutto sulla costa atlantica, mentre dobbiamo cominciare a ragionare sul cuore dell’America, in quelle aree centrali dove il nostro vino non è ancora così presente. E se il prezzo rimane il tallone d’Achille del nostro prodotto, sul fronte Brexit è significativo e positivo il fatto che 4 - 500 nuovi buyer inglesi abbiano deciso di partecipare quest’anno al Vinitaly. Non escludo che ciò che sta succedendo non possa trasformarsi in opportunità per il vino italiano”.

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