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Italia Oggi

Turismo fra le cantine del mondo. Il sito Wine Paths propone viaggi e visite nei luoghi più esclusivi di produzione del vino … L’enoturismo di lusso è la proposta del neonato Wine Paths (Sentieri del vino) lanciato da Stéphane Tillement, di Bordeaux, un passato in British Airways e sulle spalle 25 anni di esperienza nel settore viaggi di lusso con la sua agenzia Mauriac e Wine Tour in France. Adesso ha lanciato il Wine Paths, un sito web dedicato all’enoturismo di alta gamma che nelle sue intenzioni dovrà diventare un marchio mondiale di lusso. Per questo ha chiesto la collaborazione dell’enologo Michel Rolland e all’imprenditore Christophe Poupinel. Il sito propone indirizzi in Francia, Spagna, Portogallo e Argentina. L’Italia, il Cile l’Australia e la Nuova Zelanda seguiranno, secondo quanto ha raccontato Tillement a Le Figaro. Il sito Wine Paths è utile per preparare un soggiorno enoturistico perchè agli utenti propone i migliori indirizzi del mondo (vinerie, hotel, ristoranti) o li indirizza a selezionate agenzie di viaggio locali, sue partner, che confezionano viaggi a misura delle richieste del cliente. Il target? Dagli appassionati che sognano di fare una degustazione a chi vuole fare un viaggio di più giorni in tre continenti. Ad oggi non esistono dati certi su quante persone siano interessate, per diletto e per lavoro (clienti e professionisti), al mondo del turismo enologico. Tillement stima che siano all’incirca 3 milioni gli appassionati che di tanto in tanto vogliono concedersi delle visite nei vigneti. C’è poi il mercato delle imprese che è enorme. Il numero dei presidenti, ad, direttori generali amanti del vino è gigantesco, con domande molto diverse come quella di un americano che voleva comprendere il modello di business del vino e grazie all’organizzazione di Tillement ha incontrato Bernard Magrez, una figura di primo piano a Bordeaux. Investimenti consistenti sono stati fatti in quasi tutti i grandi vigneti dei dieci paesi di punta del settore: Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Stati Uniti con la Napa Valley californiana, il Cile, l’Argentina, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Sudafrica. Le case vitivinicole più conosciute hanno sviluppato un’offerta enoturistica di qualità perchè hanno compreso che dopo i vini pregiati i clienti desiderano sempre di più scoprire i luoghi dove vengono prodotti, capire come si fanno questi vini. Per i proprietari l’idea è di promuovere il proprio chateau e la propria cantina attraverso le visite. Di certo, gli appassionati si emozionano di più nella cantina della loro etichetta preferita piuttosto che al ristorante o a una degustazione in hotel. I precursori sono stati i produttori della Napa Valley californiana. Hanno realizzato degli investimenti colossali e oggi vendono enormemente grazie all’enoturismo. La Francia cerca di recuperare il proprio ritardo ad alta velocità. Lo sviluppo dell’enoturismo negli ultimi dieci anni a Bordeaux è spettacolare, quanto a investimenti realizzati e qualità dei prodotti. Anche i produttori della Champagne stanno accelerando per meglio accogliere la clientela, ha dichiarato Tillement a Le Figaro. In Francia tutto è un po’ più complicato rispetto ai paesi anglosassoni dove le leggi sono meno complesse e dove si può lavorare la domenica diversamente che in Francia. Quando l’offerta turistica aumenta è necessario che le competenze e le qualifiche del personale siano adeguate. Malgrado tutto, secondo Tillement, i francesi sanno fare l’enoturismo in quattro regioni: Bordeaux, Provenza, Borgogna e nella Champagne. L’esempio da seguire in Europa è la Toscana quanto a capacità di fare enoturismo di alta gamma sostiene Stéphane Tillement perchè “dispone di un patrimonio eccezionale, di strutture ricettive di estrema qualità con un numero impressionante di hotel a 4 - 5 stelle e di ristoranti incredibili oltre, naturalmente, al vino. Tutti sanno che cos’è la Toscana e il Chianti. Quando Barack Obama ha voluto fare un wine tour è andato là”.

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