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Italia Oggi

Un progetto per la Franciacorta … Con l’ok della regione Lombardia, al via la sinergia per valorizzare e tutelare il territorio... Approvato il primo piano regionale dedicato a una Docg... Valorizzare il territorio della Franciacorta, non solo per la produzione del vino, ma anche in termini di sostenibilità e tutela. È quanto sta alla base del Piano territoriale regionale d’area (Ptra) della Franciacorta, il primo piano di governo territoriale dedicato a una Docg che consentirà sinergia e armonizzazione tra i programmi e i progetti delle varie componenti territoriali, che talvolta faticano a dialogare tra loro. Un documento unico nel suo genere che mette insieme diversi settori, dalla salvaguardia ambientale alle strategie di sviluppo economico e sociale, che ha nella valorizzazione del territorio, nella qualità delle aree urbane fino all’uso razionale del suolo e alla tutela del paesaggio, le priorità strategiche per migliorare la qualità di tutto il territorio. Un risultato fortemente voluto dal Consorzio Franciacorta e dai 22 comuni (17 all’interno della Docg e 5 confinanti) interessati al progetto, che da anni collaborano con il supporto della regione e delle università di Brescia e Bergamo per dotare il territorio di uno strumento capace di valorizzare al meglio le sue potenzialità ambientali e culturali. Maurizio Zanella, ex presidente del Consorzio e attuale membro dalla giunta oltre che presidente di Ca’ del Bosco ricorda come “sia stata una lunga genesi, durata sette anni e avviata quando 18 comuni si misero in rete per altri scopi con Terre di Franciacorta, associazione che il Consorzio ha sempre sostenuto nell’ottica di arrivare al Ptra. Ovvero dare identità territoriale a un territorio che ne ha molto bisogno, non tanto per il vino quanto anche per i cittadini. E oggi un piccolo miracolo è stato fatto”. In questi anni sono stati fatti studi, dall’età napoleonica ai giorni nostri fino a prevedere la Franciacorta del futuro. “Se è previsto un calo demografico non è necessario costruire nuove case, se le industrie vanno in Romania, si può pensare a riconvertire i capannoni esistenti. Con il Ptra è stato disegnato un percorso per arrivare alla Franciacorta del domani, per regalare ai cittadini un futuro migliore, con un’allure pari a quella del vino. C’è da dare un territorio coerente alla qualità della bottiglia del vino; un territorio dove c’è voglia di venire”. Il Ptra esiste, ora deve essere messo in pratica. “Lo strumento è legge, adesso gli amministratori comunali lo devono usare. Ci sono gli studi fatti, basta copiare quanto è stato previsto”, conclude Zanella. Le linee guida del Ptra, approvato nei giorni scorsi dalla regione Lombardia, prevedono di orientare lo sviluppo del territorio verso la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana e territoriale, promuovere l’attrattività paesaggistica e la competitività territoriale e infine, sostenere un sistema integrato di accessibilità e mobilità sostenibile. Per il presidente Roberto Maroni, “è una novità straordinariamente interessante, un progetto strategico che rappresenta la sintesi di tutte le azioni che la regione attua per valorizzare le eccellenze del territorio”. Soddisfazione anche per l’assessore all’agricoltura Gianni Fava. “Una splendida innovazione, il primo caso in cui un prodotto di pregio dell’agricoltura diventa elemento base su cui far coincidere una programmazione territoriale. Si eleva un prodotto agricolo a elemento di rango. Si va nella direzione di costruire un territorio che garantisca e oltre a una produzione di qualità un contenitore ambientale di un certo pregio”. a Positivi i commenti degli attori della filiera. Gianluigi Vimercati Castellini, presidente Agriturist Confagricoltura, titolare di una azienda vinicola in Franciacorta, sottolinea come “prima avevamo un grande vino senza un grande territorio, adesso il Franciacorta può volare altissimo. Con il Ptra si valorizza un territorio che è alla base del vino, è un momento di svolta per la zona”. E anche Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia mette in luce come “per la prima volta si riconosce il ruolo che l’agricoltura ha in Franciacorta e sarà fondamentale che quanto attuato per questa zona sia attuato su tutto il territorio regionale. Con l’accordo il territorio viene tutelato, dalle speculazione edilizia alla gestione dei rifiuti, e vengono presi in considerazioni tutti gli attori, dal turismo, alla gastronomia. È un accordo che abbiamo fortemente voluto e che sentiamo anche un po’ nostro”.

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