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Italia Oggi

Le viti da siccità sono già realtà … La ricerca Winegraft ha già risultati eccellenti. Ma la commercializzazione sarà fra 3 - 4 anni... Nuove tipologie di portainnesti resistono allo stress idrico... I portainnesti per la viticoltura del futuro sono già una realtà, ma saranno liberalmente in vendita ai viticoltori italiani ed europei soltanto fra 3 - 4 anni. Winegraft, la società che promuove il proseguo della ricerca del team di Attilio Scienza dell’Università Statale di Milano sui portainnesti di nuova generazione, e Vivai cooperativi di Rauscedo, che li moltiplica e commercializza in esclusiva mondiale, non sono assillati dall’idea di far cassa. Preferiscono proseguire ancora la sperimentazione dei quattro portainnesti della serie M nei diversi areali vocati d’Italia, del distretto di Bordeaux e della Rioja, per comprendere in dettaglio come interagiscono con i diversi vitigni, con le differenti condizioni climatiche e con le diverse tipologie di terreno. Intanto alcune importanti evidenze sono già emerse. I portinnesti della serie M mostrano un’eccezionale capacità
di resistenza allo stress idrico, grazie a un utilizzo biochimico più efficiente dell’acqua. Volendo quantificare, diversi vitigni innestati sugli M hanno dimostrato di non perdere né in produttività né in qualità e con un consumo, nell’intero ciclo vegetativo, minore del 25 - 30% rispetto ai portainnesti tradizionali, a parità di condizioni pedoclimatiche e di vitigno. Più in dettaglio l’M2 ha
un’ottima capacità d’esplorare il suolo, anche in profondità, riuscendo ad accedere a riserve idriche che altri genotipi non riescono a raggiungere, combinato a un minor vigore indotto alle viti e pertanto un minor fabbisogno idrico. Le piante innestate su M4 riescono ad avere un’attività fotosintetica elevata anche con poca acqua, senza dissipare la risorsa, ma aumentandone l’efficienza d’uso. E sopportano bene terreni con problemi d’elevata salinità. Gli M1 ed M3 rispettivamente presentano una superiore resistenza alla clorosi ferrica e capacità d’assorbire il potassio. “A primavera prossima”, dichiara a ItaliaOggi Marcello Lunelli, presidente di Winegraft, “Vivai di Rauscedo, renderà disponibili per la seconda campagna d’impianto oltre 200 mila di barbatelle di vari vitigni, tra cui Glera, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, le Corvine, Montepulciano, Sangiovese e Primitivo, innestate con gli M. Ma potranno acquistarli soltanto i nove viticoltori soci di Winegraft e le 33 cantine che fanno riferimento al Wine Research Team dell’enologo Riccardo Cottarella che s’impegneranno a monitorarne le performance. Soltanto nel 2020 - 2021 saranno disponibili barbatelle innestate sugli M in quantità sufficiente per una commercializzazione vera e propria (si parla di 1 mln di barbatelle, ndr) e questi portinnesti non avranno più segreti”.

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