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Italia Oggi

Vi.Vite ha colto il target millennials. L’evento da Mi/lana al resto d’Italia ... Le innovazioni del vino cooperativo esibite al Museo della scienza e della tecnologia... Sono stati soprattutto i millennials a interessarsi a Vi.Vite - Vino di vite cooperative, l’evento che nel fine settimana a Milano ha consentito all’Alleanza delle cooperative agroalimentari di far conoscere ai giovani le proprie realtà di punta. Negli spazi del Museo della Scienza e della Tecnologia erano presenti 60 delle 498 cantine cooperative italiane, cui aderiscono oltre 180 mila soci viticoltori e cui è riconducibile il 60% della produzione vinicola nazionale. “Buona la prima!”, ha dichiarato a ItaliaOggi Ruenza Santandrea, coordinatrice Settore vino di Alleanza delle cooperative agroalimentari: “Il bilancio della prima edizione di Vi.Vite è più che positivo. L’affluenza è stata significativa. Abbiamo superato le quattromila presenze complessive, con un picco il sabato sera. E i commenti raccolti fra il pubblico e i professionisti del settore dai rappresentanti delle cantine presenti sono stati sostanzialmente positivi. Stessa cosa per quelli postati sui social. A Vi.Vite si respirava un’aria gioiosa e al contempo composta. Nessuno schiamazzo, né visitatori ubriachi, neppure dopo mezzanotte. Dovremo ora decidere se riproporre l’anno prossimo questo format, che s’è dimostrato adatto a rappresentare le nostre realtà, ancora nella stessa sede a Milano. Oppure se fare di Vi.Vite una manifestazione itinerante”. La due giorni (ingresso a 15 euro con 5 degustazioni incluse), attraverso assaggi, masterclass, workshop, ma anche momenti conviviali e d’intrattenimento (esibizioni musicali e sketch di cabaret), ha dato occasione al pubblico di scoprire la grande storia del vino italiano, con ritratti e i racconti dei viticoltori di tutta Italia. E di conoscere le novità delle cantine cooperative. A Vi.Vite, infatti, il Consorzio tutela vini Doc delle Venezie ha presentato in anteprima al pubblico italiano le prime bottiglie della prima vendemmia del Pinot grigio Doc delle Venezie. Mentre il Consorzio vini del Trentino ha annunciato l’assegnazione, a giorni, della certificazione Sqnpi - Sistema di qualità nazionale produzione integrata da parte del Mipaaf, per l’uva da vino prodotta nella vendemmia 2016. Primo passo d’un percorso che in futuro dovrebbe portare allo stesso riconoscimento per il vino. Una certificazione la Sqnpi, che intende promuovere e valorizzare i prodotti agricoli e alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata, orientate cioè a ridurre al minimo l’uso di sostanze chimiche di sintesi. A margine di Vi.Vite, Emilia Wine, realtà da 2 mln bottiglie e un fatturato di 23 mln euro, nata dalla fusione delle tre cantine sociali di Arceto, Correggio e Prato di Correggio e che ha acquisito Cantina Casali, ha invece presentato ai media i suoi lambruschi di qualità, frutto del recupero di cloni in via d’estinzione, fra i quali il Migliolungo. “Un vino”, ha spiegato Davide Frascari, presidente di Emilia Wine, “ottenuto da una selezione di 30 cloni di Migliolungo dell’Istituto Agrario Zanella di Reggio Emilia”.

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