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ECONOMIA

Italia, rallenta l’inflazione: +0,5% nel 2019. E senza ristorazione si rischia la deflazione

Fipe su dati Istat: dalle componenti del turismo, in particolare dalla ristorazione, impulso importante ai consumi delle famiglie
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Servizi e ristorazione sostengono l’inflazione

Tra i fondamentali da tenere d’occhio per capire lo stato di salute dell’economia di un Paese, c’è anche l’inflazione, perché se i prezzi ristagnano il segnale è tutt’altro che positivo. L’Italia, in questo senso, ha chiuso il 2019 con una crescita dell’inflazione dello 0,5% sul 2018: i prezzi al consumo registrano una crescita dello 0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%), ed al netto degli energetici e degli alimentari freschi (la cosiddetta “inflazione di fondo”), la crescita dei prezzi al consumo ha quindi segnato un rallentamento sul 2018, quando chiuse al +0,7%. Fondamentale, in questo quadro, “il contributo dei servizi, senza il quale l’economia italiana sarebbe al limite della deflazione”, come sottolinea l’Ufficio Studi di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), commentando i dati Istat sulla dinamica dei prezzi nel corso del 2019. “In un quadro di grande incertezza - prosegue la nota - un importante impulso ai consumi delle famiglie viene proprio dalle componenti del turismo, in particolare dalla ristorazione. Questo si riflette in modo positivo anche sulla dinamica dei prezzi perché è noto che un po’ di inflazione fa bene all’economia oltre che ai conti pubblici. Nel 2019 la variazione dei prezzi nel settore della ristorazione si dovrebbe chiudere attorno al +1,4%”.

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