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ItaliaOggi

Vino negli Usa, i rincari dal 2026 ... Romani (Argea): a luglio ordini ok. Dealcolati in crescita...Non ci sono stati finora aumenti di prezzo del vino negli Stati Uniti perché gli operatori hanno preferito mantenere le quote di mercato, ma da gennaio i ritocchi arriveranno. Inoltre, non risulta che a luglio ci sia stato un calo del 13,5% del prezzo medio del vino italiano negli Usa: Massimo Romani, ceo di Argea, non dimentica gli effetti dei dazi americani. Nel corso di un evento dedicato alla sostenibilità, il top manager sottolinea che, fino a luglio, ordini ed export sono rimasti con il segno positivo, anche se la chiusura d’anno rimane incerta. E anche nel 2026, qualora i dazi non venissero scaricati interamente sui prezzi, non si prevedono perdite preoccupanti delle vendite. Romani poi ribadisce che “non ci risultano cali del prezzo medio negli Usa. Un caso simile era avvenuto in Germania qualche anno fa, ma, in seguito, scoprimmo che era dovuto all’aumento dell’export di vino sfuso. Negli Usa potrebbe essere accaduto lo stesso, ma lo capiremo fra qualche tempo”. Sul decollo dei vini dealcolati (Argea ne offre 8 con 4 brand tutti prodotti in Germania), il ceo di Argea sottolinea che “sulla produzione in Italia si attende l’ultima firma ministeriale. Noi siamo partiti due anni fa e oggi notiamo una crescita della domanda di dealcolati soprattutto su sparkling e bianchi. Lo esportiamo anche negli Usa, con quale pratica burocratica in più perché, trattandosi di un prodotto privo di alcol, siamo soggetti al vaglio della Food and drug administration”. Argea è il primo produttore italiano a proprietà privata, nato dall’unione di vari brand, fra cui Botter, Zaccagnini, Mondodelvino. L’anno scorso ha prodotto 170 mln di bottiglie che ha commercializzato in 85 mercati. Nel 2024 Argea ha realizzato ricavi consolidati per 453 mln (+3,6%), un Ebitda di 70 mln (+15%) e una perdita di 5,6 mln (16,2 mln nel 2023) a causa di 47 mln di ammortamenti, di cui 30 per l’avviamento. La generazione di cassa supera i 40 mln. Il 57% del giro d’affari è concentrato nei paesi extra Ue, il 29% nella Ue e meno del 9% in Italia. Il brand Botter è dedicato alla gdo con Prosecco, Primitivo, Pinot grigio, Nero d’Avola e Vermentino mentre Mondodelvino e Zaccagnini presidiano l’horeca con spumanti, vini piemontesi e abruzzesi. Il mercato americano è strategico (vale 100 milioni di euro), il primo per volumi e valore. Ancora di più dopo l’acquisizione dell’importatore Wine sU, per una quarantina di mln. E il business del low alcol? “Ci stiamo lavorando”, risponde Romani, “ma è un mondo a parte. Sono appena 6/7 gradi e costituisce una categoria a parte. Dove possibile, lavoriamo in accordo con i consorzi che devono recepire la riduzione del grado alcolico, come il Prosecco che potrebbe scendere da 11 a 7 gradi. Se il prodotto è fatto bene perché no? Poi ciascuna cantina imposterà il proprio stile enologico e un’offerta distintiva”. In occasione dell’evento Habitat promosso da Argea, la società ha presentato il nuovo Gualdo di Poderi dal Nespoli: primo vino dell’azienda certificato biosimbiotico (tecnica che riduce l’uso di prodotti chimici e crea un ambiente più sostenibile) prodotto in 10mila bottiglie e che mira a unire viticoltura rigenerativa, valorizzazione del territorio e packaging sostenibile.

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