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Italiaoggi

In vigna syrah e lambrusco ... Il Cra e la hit-parade nel vigneto ... Calano Pignoletto, -79,6%, Trebbiano giallo, -76,4%, e Tocai friulano, -71.3%. Salgono Syrah, +587%, Lambrusco Maestri, +185,1%, Grillo, +238,2%. La tendenza del vino italiano si legge anche attraverso una sorta di hit-parade dei vitigni piantati negli ultimi dieci anni. E l’analisi che ha fatto il Cra di Conegliano e presentata presso i Vivai Rauscedo in occasione dell’assemblea del settore vino di Fedagri. Dai numeri si vede che il Sangiovese resiste in maniera stabile mentre tra gli autoctoni si è avuto un vero boom per il Pecorino, +975% di ettari coltivati, mentre cala la Bonarda, -79%. In negativo Nell’ultimo anno, invece, è il Pinot grigio, con 11,5 milioni di talee innestate a dettare legge. Segue il Glera, l’uva per il Prosecco, con 9,7 milioni e il Sangiovese 8,7 milioni. Da notare come nel 1974 il Prosecco/Glera non aveva una percentuale valutabile nel vivai al contrario di oggi che rappresenta il 14,25% della produzione. Negli anni 70 la richiesta era di Sangiovese, 17,7% della produzione, oggi al 5%, e di Trebbiano, 12,7% contro l’attuale 2%. Negli ultimi dieci anni la superficie coltivata è aumentata solo in Lombardia, +1%, Trentino e Friuli, entrambi +10,5%. In tutto il resto della Penisola si è avuto una contrazione, in alcuni casi anche sensibile come nel Lazio, -45%, e in Liguria, -44%. C’è stata, però, una riscoperta dei vitigni della tradizione italica. Per il direttore del Cra, Luigi Bavaresco: “La piattaforma ampelografica italiana risulta, oggi, più varia e qualificata: è stata raggiunta una buona diffusione tra i migliori vitigni internazionali e diversi vitigni italici di qualità”.

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