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Italiaoggi

Cina, grande attore nel vino ... In termini di valore sarà il secondo paese consumatore ... La Cina diventa sempre più protagonista sulla scena mondiale nel settore vinicolo. Secondo una ricerca condotta da Iwsr (l’Istituto internazionale dei vini e degli spiriti) per conto di Vinexpo, la rassegna che si tiene ogni anno in Francia, l’ex Celeste impero è destinato a diventare nel 2016 il sesto paese produttore, il terzo per importazioni e il secondo sul versante del consumo. Attualmente, come evidenzia la tabella, la nazione asiatica è già il quinto consumatore, con un valore più che raddoppiato negli ultimi anni. Gli acquisti sono destinati a crescere del 40% in volume. Così la Cina si avvicinerà alla Germania, alla Francia e all’Italia, mentre gli Stati Uniti rimarranno al vertice della classifica. In valore, invece, Pechino salirà al secondo posto con un consumo previsto di circa 17 miliardi di dollari (12,8 mld euro). Al tempo stesso la produzione cinese ammonterà mediamente a 2 miliardi di bottiglie all’anno nel prossimo quinquennio. Il mercato interno è dominato da tre grandi gruppi: Greatwall, Chanjyu e Dynasty. Essi producono metà del vino in valore. Lo sviluppo in loco non significa che i cinesi non continueranno a bere vino proveniente dall’estero: l’import, secondo le stime, dovrebbe aumentare del 62% per arrivare a 660 milioni di bottiglie nel
2016. La crisi economica non ha fermato lo sviluppo del settore vinicolo, con un incremento dei consumi pari al 2,8% tra il 2007 e il 2011. La quota complessiva a livello globale ammonta a 32 miliardi di bottiglie e fra quattro anni è attesa a poco meno di 34,5 miliardi. Lo sviluppo sarà più veloce in valore che in volume. Come spiegano gli addetti ai lavori, si berrà di più e meglio: Cina, Stati Uniti, Russia e Australia saranno i motori dell’ascesa dei consumi.
Nella classifica dei consumi, a primeggiare sono gli Usa per quanto riguarda i volumi, seguiti dalla Francia, che comunque resta il primo produttore del pianeta con oltre 6 miliardi di bottiglie, pari a circa un quinto del mercato, davanti a Italia e Spagna. Queste ultime tre nazioni rappresentano più della metà della produzione mondiale e la Francia è anche la regina dell’export. E, se ai vertici del consumo si trovano gli Stati Uniti, Parigi detiene il primato per consumo pro capi- te con 52 litri all’anno.

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