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INVESTIMENTI

Knight Frank: Borgogna e Champagne in calo, prezzi troppo alti per le nuove annate

“Luxury Investments Q2 2023”: dopo una lunga corsa senza freni il mercato secondario dei fine wine è in frenata
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Fine wines, la frenata degli investimenti in vino

Quando i tassi di interesse sono saliti bruscamente, quasi al 6%, le nuove annate, secondo l’economia di mercato, sarebbero dovute uscire a prezzi inferiori al valore futuro per convincere i consumatori e gli investitori a spendere in vino, invece che tenere in banca i propri soldi. Del resto, se il mercato del vino continuerà a proporre prezzi alti, continueranno ad esserci pressioni al ribasso sempre più spesso sul mercato secondario”. Così Nick Martin, alla guida di Wine Owners, software al servizio dei wine merchants e dei collezionisti, che cura il Knight Frank Fine Wine Icons Index, ossia l’indice dedicato al mercato secondario dei vini da investimento dell’agenzia britannica specializzata in investimenti di lusso e real estate, analizza uno dei punti deboli di un settore che, nella prima metà 2023, ha segnato una brusca frenata dopo anni di enorme crescita, forse persino eccessiva. Messaggio da recapitare prima di tutto a Bordeaux, che segna un calo dell’1% nell’ultimo anno.

Ma che vale ancora di più, specie in prospettiva, per la Borgogna, “la storia di maggior successo degli ultimi dieci anni, con un aumento dei prezzi, nel periodo, del 367%. Dall’autunno 2022, però, è parso evidente che il picco fosse stato toccato, specie per le bottiglie più rare, e le quotazioni sono calate negli ultimi 12 mesi del 9%”, dice ancora Nick Martin. La forza della Borgogna resta, comunque, la scarsità, mentre “lo Champagne, al contrario, può contare su volumi importanti e produzioni - in alcuni casi, a partire dal mitico Dom Pérignon - di milioni e milioni di bottiglie. I prezzi di alcune cuvée, arrivati a quotazioni particolarmente alte, hanno messo alla prova l’elasticità della domanda rispetto al prezzo e, di conseguenza, le vendite hanno iniziato a ristagnare, segnando un calo dell’1%”.

In questo contesto, il Knight Frank Fine Wine Icons Index, che mette insieme in maniera bilanciata l’andamento di diversi territori, cresce del 5% negli ultimi 12 mesi, ma da inizio 2023 è sostanzialmente piatto. A crescere, si legge ancora nel “Luxury Investments Q2 2023”, sono i vini di Stati Uniti (+2%) e Italia (+6%), ed in termini di mercati fanno eccezione a questo andamento generalmente negativo le piazze di Sudafrica (+11%) e Australia (+8%). Allargando lo sguardo sul mercato degli investimenti di lusso, o “passion investment” che dir si voglia, è l’arte a segnare la crescita maggiore (+30%) negli ultimi 12 mesi, e superare quindi con un certo slancio le difficoltà del periodo. Bene anche orologi (+10%) e gioielli (+10%), in positivo la numismatica (+8%) e le auto (+5%), ma anche diamanti (+4%) e borse (+1%), mentre i whisky perdono il 4%.

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