02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L’arrivo al “timone” della generazione post-80, la dissoluzione dei limiti della vendita al dettaglio, la legittimazione del “dolce” nel vino: ecco perché avere fiducia nel 2017 per Richard Halstead, COO di “Wine Intelligence”

Tra incertezza internazionale, sia politica che economica, incognite dalle quali probabilmente verrà fuori ben poco di nuovo (e non solo l’invocazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona da parte di Londra, che innescherà fattivamente la “Brexit”) e sicurezze non poi così salde anche per i mercati più tradizionali e “sicuri”, i motivi per essere pessimisti nei confronti dell’anno che sta per cominciare abbondano. Ma ve ne sono altri che, se ben considerati, possono aiutare a mantenere un’opinione opposta, e a metterli in fila in un editoriale è stato Richard Halstead, direttore operativo “Wine Intelligence” (www.wineintelligence.com).
Per cominciare, ha premesso il Coo della testata, i dati globali ci dicono che l’umanità nel suo complesso vive meglio, più a lungo e con più risorse a disposizione: ad esempio, oltre un miliardo di persone dal 1990 sono uscite dalla povertà estrema, e entro il 2020 un altro miliardo entrerà, secondo uno studio di Goldman Sachs, nella cosiddetta “middle class” globale (anche se il criterio di reddito che qualifica questa fascia demografica è di soli 6.000 dollari l’anno). Beninteso, i cambiamenti positivi nei paesi in via di sviluppo sono controbilanciati dai postumi, ormai quasi decennali, della crisi economica globale innescata nel 2008, le cui conseguenze politiche sono identificabili in fenomeni populisti prima impensabili come, per l’appunto, la Brexit, l’elezione di Trump e così via. Ma muovendo il fuoco dell’analisi dal globale al particolare, e nello specifico nel mondo del nettare di Bacco globale, prosegue Halstead, i motivi per essere fiduciosi nel 2017, e negli anni che verranno, non mancano: “nuove opportunità si apriranno in tutto il mondo, prima di tutto in Cina, anche se aprirsi un varco efficace verso quel mercato sta creando molti grattacapi. Ma opportunità stanno nascendo e sviluppandosi in aree come l’Africa subsahariana, il Sudest asiatico e l’America Centrale e del Sud, tra le altre”.
Successivamente, Halstead ha identificato tre diversi trend che, a livello globale, secondo lui, caratterizzeranno il 2017: il primo è che questo sarà l’anno nella quale “la generazione post-anni ‘80 prenderà il controllo del mercato. I Millennials negli Stati Uniti stanno cominciando a dominare il mercato dell’on-premise e a farsi sentire nell’off-trade, e anche in Cina la loro predominanza a livello numerico, e il loro amore per l’e-commerce in mobilità, stanno trasformando la catena produttiva dell’offerta. Secondo nostre stime”, ha proseguito il Coo di “Wine Intelligence”, “il numero di bevitori cinesi di vini importati aumenterà di 40 milioni di unità nei prossimi quattro anni, raddoppiando il mercato, e la maggior parte di loro ha meno di 35 anni. E fenomeni simili stanno accadendo in mercati diversissimi tra di loro, come il Regno Unito, il Giappone, la Polonia, il Messico e la Germania”. Il secondo trend da non sottovalutare, poi, è “il dissolversi dei confini tradizionali del commercio al dettaglio: la divisione tra negozi fisici e online si sta facendo meno chiara, ed è sempre meno rilevante. Per un consumatore, c’è sempre meno differenza fra le due tipologie, e per quanto riguarda il vino, non c’è più poi molta differenza tra un wine shop e un wine bar. C’è sempre più spazio per una crescente integrazione fra i due, e nel 2017 lo vedremo accadere”.
Ultimo ma non ultimo, uno dei trend che diverranno evidenti nel 2017 sarà lo “sdoganamento” del dolce: “Quando sono entrato nell’industria del vino, 15 anni fa”, ricorda Halstead, “fui messo al corrente del segreto che conoscevano molti veterani, e cioè che il dolce vende, ma solo se non lo si chiama col suo vero nome. Ma finalmente, nel secondo decennio del 21esimo secolo, il dolce uscirà dal suo nascondiglio, e i vini di questa tipologia, sia fermi che frizzanti, mostreranno questa loro caratteristica senza vergogna, e la generazione post-80 li comprerà senza remore”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli