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L’ECCELLENZA MADE IN TUSCANY PRONTE AL RILANCIO SUL MERCATO USA: DALL’ENOGASTRONOMIA AL TURISMO, DALLA MODA AL DESIGN , LA TOSCANA SCENDE IN CAMPO A CHICAGO. NEGLI STATES, NEL PRIMO TRIMESTRE 2009, SUL 2008, UN CALO DEL 16,5%

Dall’enogastronomia al turismo, dalla moda al design applicato in particolare al settore casa, arredo e orafo, rigorosamente made in Tuscany, richiameranno l’attenzione di oltre 21.000 potenziali consumatori particolarmente sensibili alle produzioni italiane e con potere di acquisto fortemente elevato nonostante la crisi. Saranno oltre 30 le realtà imprenditoriali della Toscana protagoniste all’Italian Expo 2009 a Chicago, da oggi fino al 19 luglio, vetrina di primo piano per le eccellenze del made in Italy, promossa dalla Camera di Commercio Italo-Americana del Midwest associata ad Assocamerestero.

Acquisire nuove fette di mercato e far conoscere lo stile e il gusto tipicamente italiani anche in altre città americane in grado di apprezzare la qualità e la varietà del made in Italy, sono gli obiettivi della delegazione imprenditoriale che, quest’anno particolarmente numerosa, sbarcherà a Chicago.

Nel primo trimestre 2009, su quello 2008, le esportazioni regionali hanno registrato un calo del 16,5% sul mercato statunitense, ma i dati di maggio su base nazionale, rispetto a gennaio 2009, periodo di massima depressione per le vendite oltreoceano, lasciano ben sperare anche per le produzioni toscane: in 5 mesi il valore dell’export italiano è infatti cresciuto di oltre 30 punti percentuali, passando da 1 a oltre 1,5 miliardi di euro.

“L’importanza dell’evento oltre che simbolica per il rilancio delle produzioni italiane sul mercato statunitense - sottolinea Robert Allegrini, presidente della Camera di Commercio Italo-Americana del Midwest - risiede nel fatto che rappresenta un’occasione concreta per le oltre 30 imprese toscane che vogliono verificare opportunità di business con controparti del Midwest, nonché individuare canali distributivi idonei per i loro prodotti. Lo scorso anno l’accordo di collaborazione con 3 dei principali importatori e distributori americani del settore agroalimentare ha permesso ai prodotti made in Italy di penetrare in 9.000 punti di promozione locale tra negozi al dettaglio e ristoranti”.

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