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MODELLI DI ECCELLENZA

La case history delle aziende del lievito made in Italy, all’avanguardia per il risparmio idrico

Nella “Giornata Mondiale dell’Acqua” l’esempio di un settore che investe sulle nuove tecnologie e punta sulla gestione oculata delle risorse
ASSITOL, LIEVITO, RISPARMIO IDRICO, Non Solo Vino
Settore lievito made in Italy, esempio anti-spreco (ph: Pexels)

È una case history virtuosa che può servire da riferimento anche per altri settori produttivi quella che arriva dalle aziende del lievito made in Italy, promotrici di un modello all’avanguardia per il risparmio idrico, pensato per evitare ogni possibile spreco di questo elemento prezioso. Basti pensare che nel giro di vent’anni i consumi di acqua sono diminuiti del 20%, di pari passo con la gestione accorta di tutte le risorse coinvolte nella produzione: lo ha reso noto il Gruppo Lievito Assitol nella “Giornata Mondiale dell’Acqua”, che si è celebrata ieri
Il lievito per panificazione, chiamato anche lievito da birra (Saccharomyces cerevisae), prende vita da un sottoprodotto di origine agricola, il melasso da zucchero. Si tratta di un processo tutto naturale, in cui le aziende hanno il compito di creare e mantenere le condizioni più favorevoli affinché questo microrganismo si riproduca in presenza di ossigeno. Non a caso, si usa dire che “il lievito si coltiva, non si fa”. In questo circolo virtuoso, tutte le risorse sono valorizzate ed i co-prodotti hanno una “seconda vita”, grazie al loro reimpiego in filoni diversi, ma significativi, di produzione: fertilizzanti, mangimi, energia, cosmetica e farmaceutica. La gestione dell’acqua, in questo modello in cui tutto si trasforma, è importantissima.
“In tutte le attività economiche l’acqua risulta fondamentale, per il lievito ancora di più - osserva Paolo Grechi, presidente Gruppo Lievito Assitol - ecco perché dobbiamo dosarla con intelligenza. Come insegna il percorso delle aziende del lievito, occorre investire sulle nuove tecnologie, puntando sulla gestione oculata delle risorse, non soltanto quella idrica”. Su questo aspetto, il mondo del lievito ha parecchio da insegnare. Le aziende del lievito sottopongono le “acque reflue” del processo produttivo a trattamenti di depurazione che consentono di ottenere coprodotti impiegati nell’agricoltura e nell’allevamento. Le acque così depurate vengono ulteriormente trattate per poter essere riutilizzate nel processo produttivo. Una seconda vita anche per la risorsa idrica, dunque, che riduce notevolmente l’impatto sull’ambiente. Questo modello di economia circolare non riguarda soltanto l’acqua, ma tutte le materie coinvolte nella coltivazione del lievito”.
Per ribadire l’impegno del settore a tutela di questo bene essenziale e richiamare tutti a comportamenti più consapevoli e responsabili, è stata anche promossa una campagna social.

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