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MADE IN ITALY

La Cina, nonostante l’attuale congiuntura, rimane un mercato strategico nel medio-lungo periodo

Vinitaly torna nel Paese del Dragone con il roadshow (edizione n. 6). Nei prossimi 15 anni prevista crescita dei consumi di 4,1 milioni di ettolitri

La Cina è un mercato strategico che, seppur in un momento di stallo, rappresenta tuttavia uno degli sbocchi futuri più importanti per il vino made in Italy:  “in Cina stiamo registrando segnali importanti di evoluzione della domanda, nonostante il Paese stia vivendo una fase di contrazione delle importazioni complessive di vino, ma non mancano i segnali positivi, a partire da una maggior selezione qualitativa degli ordini - afferma l’ad Veronafiere, Maurizio Danese - nell’ultimo semestre il prezzo medio del vino tricolore ha avuto un incremento tendenziale del 32% e oggi i nostri listini sono superiori in media del 40% sulla media del mercato import del Dragone. L’obiettivo di Vinitaly è quello di presidiare ancora di più un mercato che, nonostante il pit stop congiunturale, consideriamo certamente il più strategico nel medio-lungo periodo, con una crescita prevista dei consumi nei prossimi 15 anni di 4,1 milioni di ettolitri”. E, proprio, in un’ottica di ampio respiro temporale, parte oggi “Vinitaly China Roadshow”, edizione n. 6, evento esclusivo dedicato alla promozione del vino italiano, che toccherà Pechino, Changsha e Hangzhou, tre delle più importanti città del Paese.
Sono 60 le aziende italiane partecipanti, tra cui il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, il Consorzio del Franciacorta e il Consorzio dei Vini Valpolicella, per un totale di oltre 600 etichette. Attesa anche la partecipazione di importatori di primo piano, a partire da Sinodrink, Interprocom, Pietra Rossa, Zefiro, Sarment e CWS. Per la parte food, debutto del Consorzio della Fontina, che collaborerà con tre tra i più importanti ristoranti italiani in Cina. “Il nostro Roadshow - ha sottolineato il presidente Veronafiere, Federico Bricolo - è l’unico evento a non essersi fermato nemmeno negli anni del Covid. La sua formula, orientata al business e alla comunicazione, lo accredita come principale appuntamento del vino italiano in Cina, grazie anche alla pluriennale collaborazione con il Ministero degli Affari esteri, l’Ambasciata e i Consolati, la Commissione italiana per il Commercio Estero e Ice-Agenzia”.
Una cooperazione, in nome del vino italiano, rimarcata anche dall’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Massimo Ambrosetti , che ha ribadito che il “Vinitaly China Roadshow” dimostra “il valore aggiunto di saper mettere a sistema i principali attori italiani del vino. Come ha ricordato qualche giorno fa, proprio qui a Pechino, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, la “diplomazia della crescita” ci impone di continuare ad agire a sostegno dell’internazionalizzazione delle nostre aziende e a difesa del made in Italy con grande coordinamento e unità di intenti”. Oltre ai walk around tasting per operatori e stampa, in programma anche cinque masterclass nelle tre città. Pechino apre con “Taste the Best of Italy”, la super degustazione organizzata in collaborazione con Ice- Agenzia e guidata dall’unico Master Sommelier cinese, Yang LV. “Questo roadshow - ha commentato il coordinatore di Italian Trade Agency in Cina, Gianpaolo Bruno - rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’arte della produzione vinicola italiana e scoprire le straordinarie varietà che il nostro Paese ha da offrire”. Mentre il focus su “Barolo & Barbaresco: the king and the queen of the red wines” a cura di Sophie Liu, una delle più note divulgatrici di vino in Cina, chiude l’appuntamento nella capitale. Oltre a Pechino l’evento coinvolgerà altre due città emergenti: Changsha, tra le principali destinazione del turismo interno, e Hangzhou, la città dell’acqua narrata da Marco Polo e sede dei Giochi Asiatici, che si apriranno il 23 settembre.
Tra gli eventi targati Ice, per il “Vinitaly China Roadshow”, anche i Corsi “I love ITAlian Wines”. Obiettivo: accreditare più di 100 nuovi ambasciatori del vino italiano nelle città di Changsha e Hangzhou. Spazio anche ai winelover con l’Italian Wine Week, l’evento diffuso che quest’anno raggiunge il record di più di 90 locali tra bar e bistrot delle tre città, piattaforme e-commerce e retail. Un impegno senza precedenti per raggiungere, oltre agli importatori, i più importanti account di vendita nel Paese asiatico.

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