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CULTURA DEL VINO

La Cité du Vin de Bordeaux verso il decennale (nel 2026) diventa sempre più “internazionale”

Crescono i “partners” da tutto il mondo, oggi 55 (per l’Italia il Consorzio del Prosecco Docg di Conegliano e Valdobbiadene e Itervitis)
Bordeaux, CITÉ DU VIN DI BORDEAUX, FONDATION POUR LA CULTURE ET LES CIVILISATIONS DU VIN, FRANCIA, Mondo
La Cité du Vin di Bordeaux, verso il decennale (nel 2026), è sempre più “internazionale”

Inaugurata ufficialmente nel maggio 2016 dall’allora Presidente della Repubblica francese, François Hollande, la Cité du Vin di Bordeaux è diventata un pilastro dell’offerta culturale del Paese. Con 400.000 visitatori all’anno, è il quarto museo più visitato di Francia al di fuori dell’Île-de-France, e sebbene sia legatissima ad una delle regioni del vino francese più importanti, quale è Bordeaux, questo progetto, all’epoca pionieristico, e che per dimensioni e successo rimane di fatto un unicum, ad oggi, è diventato un riferimento per la cultura enoica di tutto il mondo. Lo dice la vocazione internazionale dei suoi visitatori, visto che oltre il 53% sono stranieri (principalmente spagnoli, americani e inglesi), così come lo sono tanti dei territori e delle associazioni vinicole che ne supportano le attività. Perché se nella lista dei “partners”, ovviamente, sono presenti tutte le regioni enoiche francesi, ci sono anche realtà come il Wein Institut dalla Germania, come Wines of South-Africa, Wine of Argentina, associazioni croate, spagnole, bulgare, georgiane, ungheresi, greche, portoghesi, svizzere, rumene, neozelandesi, americane, uruguaiane e anche italiane (nello specifico il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg ed Itervitis). Una lista che ora si allunga, con l’ingresso della Sommeliers Association of Morocco, dal Nord Africa, dello State of Victoria, dall’Australia, della Slovak Grape and Wine Producers Association e della Association of Winegrowers and Winemakers of Istria in Croatia (Vinistra), dalla Mittel-Est Europa, e ancora, dalla Francia, della Loire Wine Interprofession (InterLoire) e dell’Aoc Bordeaux and Bordeaux Supérieur Syndicate.
“Attualmente, 55 partner vitivinicoli da tutto il mondo (provenienti dalla regione di Bordeaux, da altre regioni francesi o da uno dei cinque continenti) sono associati alla Fondation pour la Culture et les Civilisations du Vin. Si impegnano con la Fondazione per un periodo da 1 a 3 anni (spesso rinnovato), fornendo una selezione di vini ambasciatori che i visitatori della Cité du Vin - spiega una nota - possono degustare in una delle sue varie attività. Scelti con cura, questi vini rappresentano sia la diversità che la qualità dei prodotti della loro regione vinicola e conferiscono alla Cité du Vin la sua identità internazionale. Ogni anno, circa 50.000 bottiglie di vino vengono donate dai partner vitivinicoli e degustate dai 400.000 visitatori che si recano alla Cité du Vin al Belvedere, nel percorso sensoriale Via Sensoria, nei laboratori di degustazione e in occasione di eventi culturali. E per celebrare il decimo anniversario della Cité du Vin nel 2026, verrà loro reso omaggio con una mostra fotografica”.

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