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ANALISI

La colazione degli italiani? A casa con caffè, latte e biscotti. Ma anche frutta, miele e marmellata

Osservatorio Nestlé: il pasto più importante si scopre più leggero e veloce, ma senza rinunciare ai comfort food, a partire dal cornetto
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La colazione degli italiani

È considerato il pasto più importante, quello che aiuta ad affrontare la giornata con la giusta carica energetica, ma di maniere diverse per onorare la colazione, al mondo, ne esistono più di 25, e quella italiana è considerata dagli esperti fra le più salutari. Secondo la nuova indagine dell’Osservatorio Nestlé, 7 intervistati su 10 fanno colazione tutte le mattine senza mai saltarla, i rimanenti 3 dichiarano di non farla mai, e sono soprattutto i giovani di 18/24 anni i meno coinvolti in questa routine. Com’è cambiata, negli ultimi anni, la colazione in Italia? È più leggera (42%), più veloce (32%) e più casalinga. La colazione ideale, infatti, si fa nella propria abitazione per il 92%, come se avessimo recuperato il desiderio, nonostante il lungo periodo di chiusura forzata, di vivere con più leggerezza i nostri spazi fisici e mentali. Sembra così essere diventata di controtendenza la colazione fatta al bar, praticata da una minoranza (8%), contro l’11% evidenziato da una ricerca del 2019. Chi fa colazione in casa ama farlo in famiglia (65%), soprattutto per il target dai 25 ai 54 anni, mentre il 33%, rappresentato dai più giovani e dai più senior, preferisce dedicarsi a questo rito in completa solitudine.

Difficile scardinare le abitudini degli italiani: contro il tè (22%) sovrano è ancora il caffè (68%), che con latte (39%) e biscotti (56%) costituisce ancora la colazione abituale. Caffè e latte, insieme a yogurt (39%), frutta fresca (37%) e miele (30%) sono anche gli alimenti ritenuti maggiormente adatti ad una colazione ottimale in termini di apporto nutrizionale. A questi alimenti si sono ormai aggiunti i cereali (36%), entrati a pieno diritto nelle nostre tavole, direttamente dai film americani che ci hanno mostrato per decenni un’abitudine alimentare ben radicata. Ma iniziare la giornata con il piede giusto vuol dire per noi pensare non solo alla salute, ma anche al senso di conforto che ci danno alcuni cibi, ecco perché, anche se in minoranza, continuiamo ad amare il cornetto (o brioche, 29%) e non perdiamo l’abitudine di spalmare il pane di marmellata (31%) ma meno di burro (10%). Una curiosità: il latte piace più agli uomini (46%) che alle donne (35%), che invece preferiscono lo yogurt (42%). Ma proprio accanto al mondo del latte, si affacciano nuovi orientamenti, e cioè le alternative vegetali come le bevande di soia, di riso o di avena - scelte dall’8% delle persone - da leggersi in ogni caso come una tendenza in crescita.

Il consumo di creme spalmabili e frutta fresca risulta maggiore fra i giovani di 18/24 anni (31%) rispetto ai più adulti.Due alimenti che parlano della contraddizione tipica di una fascia di età che, se da una parte mostra una consapevolezza maggiore in fatto di alimentazione bilanciata, dall’altra ama ancora gratificarsi con alimenti che “prolungano” piacevolmente la soddisfazione infantile di cibi dolci e di “conforto”. I più giovani sono inoltre amanti, oltre che della frutta fresca, del tè (29%) e dei cereali (44%). Finalmente si torna a bere acqua a colazione (55%), e sorprende che siano soprattutto gli uomini (59%) rispetto alle donne, generalmente più consapevoli di una corretta idratazione. Per il 74% degli italiani, il tempo dedicato alla colazione durante la settimana è tendenzialmente di 15 minuti. Nel weekend i tempi si dilatano e il 50% prolunga questo rito facendolo durare mezz’ora. Ma qui abbiamo un’altra sorpresa, a comprova di cambiamenti di costumi e abitudini: è infatti emerso dal sondaggio che sono i più adulti, quelli fra 55 e 64 anni, ad avere maggiormente fretta e a dedicare meno di 15 minuti alla colazione (83%). Infine, complici gli ultimi due anni, abbiamo incrementato a colazione il consumo di alcuni cibi che rafforzano il sistema immunitario. Come per esempio arance, limoni e kiwi, grazie al contenuto di vitamina C, aumentati del 33%, e abbiamo introdotto il miele, circa il 19% in più rispetto agli ultimi due anni.

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