Custode della tradizione fiorentina più antica, cristallizzata in un piatto a base di frattaglie come il “Cibreo”, che è diventato il nome del suo ristorante più celebre, ma capace anche di innovare con progetti come “Il Teatro del Sale”, creatore di progetti culturali come l’Accademia Cibreo, imprenditore a tutto tondo, come racconta il successo della sua bottega “Cibio - Cibo buono italiano e onesto”, ma soprattutto, uomo di grande umanità e cultura, innamorato della sua Firenze e del mondo: la cucina italiana saluta Fabio Picchi, una delle sue eccellenze, che si è spento ieri, per una malattia aggravatasi improvvisamente, a soli 67 anni. Una personalità che ha saputo segnare la storia contemporanea della scena culinaria e culturale di Firenze.
“Fabio Picchi - spiega una nota biografica dello stesso chef - nasce fiorentino il 22 giugno 1954 aspirando immediatamente, per il labronico cognome, alla cittadinanza e natalità livornese. Irrequieto nel suo percorso scolastico, perseguitato da un perenne e perentorio: “il ragazzo è intelligente ma non si applica…”, trova nei cinema pomeridiani e nei teatri serali felice soddisfazione e profondo insegnamento. L’8 settembre 1979 Fabio Picchi inaugura “Cibreo”. Il nome del locale, che si trova a Firenze, riprende quello di un tipico piatto della cucina toscana, anzi fiorentina per la precisione, il Cibreo. Si innamora di tutto ciò che legge e vede. Passa dalla Facoltà di Lettere, per 5 minuti, e per 3 ore da Scienze Politiche. Trova lavoro nell’alba delle prime Radio e Televisioni libere fiorentine. Si rifugia per 6 minuti nella ditta paterna annunciando poi a tutta la famiglia che avrebbe aperto un ristorante. Dopo l’incontro con sua moglie, l’attrice Maria Cassi, nel 2003 fonda con lei a Firenze Il Teatro del Sale inaugurando una nuova stagione di condivisa creatività, che trova anche nella nascita del mensile l’Ambasciata Teatrale un ulteriore luogo d’incontro culturale con i tanti collaboratori e i tanti straordinari amici”.
Picchi era famoso anche per le sue apparizioni in tv. Su RaiTre ha partecipato alla trasmissione “Geo” dove parla di cibo. Saltuariamente è invitato anche come opinionista alle trasmissione di La7 “Piazzapulita” di Corrado Formigli e “L’aria che tira” condotta da Myrta Merlino. Fabio Picchi ha scritto volumi di ricette e anche romanzi, pubblicati da editori rinomati come Mondadori Electa e Mondadori, tra cui “Passeggiate tra cibo e laica civiltà” (2015) e “Papale Papale” (pubblicato nel 2016)”.
“Con lui - ha detto rendendogli omaggio il Presidente della Regione, Toscana, Eugenio Giani - se ne va un pezzo di Firenze e di Toscana che si è fatta conoscere e apprezzare nel mondo per la sua creatività e genialità. Fabio Picchi è stato un ambasciatore del gusto e dei sapori della nostra Regione, capace di esaltare la semplicità e genuinità della nostra cucina e farne un veicolo di cultura: cultura enogastronomica ma anche cultura nel senso più ampio, in una tradizione intimamente toscana che sa mettere insieme arte, convivialità e piacere della tavola”.
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