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LA DIFESA DELLE API

Le api si possono ammalare di numerose malattie di diversa origine (virale, batterica, etc.) trasmesse da altri insetti o dallo stesso apicoltore.

Molti prodotti chimici usati in agricoltura, inoltre, possono causare degli avvelenamenti. E' necessario conoscere i sintomi delle varie malattie per poterne riconoscere subito la presenza e applicare le cure giuste del caso.

L'apicoltore deve lavorare insieme ad altri apicoltori e non deve avere paura di chiedere un consiglio o l'intervento del veterinario della USL. Come per la salute dell'uomo, la prevenzione delle malattie e delle avversità è spesso più facile della cura.

In sintesi occorrono:

- visite regolari e attente dell'alveare (almeno 1 volta al mese);

- rinnovo della cera dei telai, con la sostituzione di almeno due vecchi favi all'anno;

- pulizia interna dell'alveare, ed esterna, tagliando l'erba quando è troppo alta;

- famiglie sempre forti, popolose, con scorte alimentari sufficienti;

- togliere, durante la stagione fredda, i telai dal nido, se non sono occupati dalle api;

- sostituire al massimo ogni 3 mesi (meglio ogni 2) la regina della famiglia con un'altra più giovane, preferibilmente prodotta da un esperto apicoltore.

E' importante inoltre leggere riviste specializzate e anche libri che parlano di apicoltura. Questo non solo per riconoscere le malattie, ma anche per lavorare meglio, per produrre mieli diversi, per trarre più soddisfazione da questa attività.

Veniamo ora alla cura delle più importanti malattie dell'ape.

Quando si abbia il sospetto della presenza di una malattia del proprio alveare si devono sterilizzare con la fiamma gli strumenti usati per le operazioni relative all'arnia. E' molto importante sostituire i guanti e gli indumenti se contaminati. L'arnia sospetta va chiusa alla sera dopo il rientro delle api e isolata in un luogo dove siamo certi che non possa recare danno ad altri apiari. Lì si potrà farla vedere da un esperto ed eseguire le cure del caso o l'eventuale distruzione, rimedio estremo ma talvolta necessario.

La varroa è il nemico principale della salute delle api. Si tratta di un piccolissimo acaro, grande come una capocchia di spillo, di colore marroncino, che si attacca al corpo delle api, sia adulte che allo stato di larva, succhiando il loro sangue. L'intervento contro la varroa va fatto solo con prodotti regolarmente autorizzati, non con cose artigianali, nei tempi e nei modi consigliati.

Un'altra malattia è la peste americana, che colpisce solo la covata dell'alveare. Si riconosce quando, ispezionando l'alveare, sentiamo un forte odore di putrefazione e le cellette presentano un insolito foro. La cera poi avrà un aspetto umido e scuro. E' un bacillo (pertanto non visibile ad occhio nudo) che riesce a sopravvivere in forma passiva (latente) molti anni, in ogni parte dell'arnia. Diventa attivo e pericoloso quando la famiglia è mal tenuta. Ricordiamo che disinfettando con la fiamma le arnie e tutti gli strumenti apistici usati (e bruciando le api, la cera e i telaini con covata ammalati e sospetti di esserlo) si può ottenere un apiario indenne della malattia.

Spesso è l'apicoltore il responsabile della diffusione della malattia da un'arnia all'altra. Questo avviene quando non si rispettano le norme sopra indicate di igiene dell'alveare e degli strumenti utilizzati. Anche il miele o la cera provenienti da famiglie ammalate possono infatti essere strumento di infezione.


Sandro Angiolini

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