Segnatevi questi nomi: Panagiotis Arapitsas, Franco Biasioli, Damiano Gianelle, Stefan Martens, Annapaola Rizzoli, Nico Salmaso, Kieran Tuohy, Urska Vrhosek. Sono quelli degli otto ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (uno dei Centri di ricerca sulla vite e sulla viticoltura più importanti d’Italia e d’Europa, dove gli studi sulle varietà resistenti e sulle alternative all’uso del rame tra i filari, solo per citare due argomenti particolarmente rilevanti, hanno fatto passi fondamentali) che si sono distinti a livello mondiale per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari, tanto da meritare di far parte della classifica “Top Scientists” pubblicata dalla Stanford University, la lista che raccoglie i migliori 100.000 ricercatori del mondo, classificati in 22 campi scientifici e 176 sottocampi, ottenuta analizzando gli impatti della loro ricerca attraverso i principali parametri bibliometrici degli articoli scientifici pubblicati.
“Questo risultato evidenzia l’eccellenza e la rilevanza internazionale dei ricercatori di Fem - Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige in specifiche tematiche strategiche e peculiari della Fondazione, cioè agricoltura, ecologia, ambiente ed alimenti”, commenta il professore Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione. Si tratta di un aggiornamento di uno studio di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni scientifiche all’interno delle comunità scientifiche. Il nuovo rapporto è stato firmato dal professore John Ioannidis della Stanford University, aggiornato con gli indicatori di citazioni standardizzate, relativi a ben 8,6 milioni di ricercatori di Università e Centri di ricerca di tutto il mondo. L’analisi dei dati bibliometrici ha consentito quindi di stilare la classifica dei 100.000 scienziati top, ovvero il 2% di quelli valutati, secondo due classificazioni: la prima basata sull’intera carriera dei ricercatori, e la seconda che invece si riferisce al solo anno 2020. Per ogni ricercatore viene indicato il settore in cui è attivo e il ranking corrispondente, differenziato tra ranking che includono i riferimenti di auto-citazioni e quelli che non li includono.
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