Se in politica, almeno tra gli ultimi anni, tra italiani e tedeschi non c’è stato un grande feeling, quando si parla di vino (come spesso accade) tensioni e rivalità scompaiono, lasciando spazio solo ai grandi personaggi che fanno grande il vino nel mondo. Così la Germania, secondo mercato in volume e valore per il vino del Belpaese, torna a premiare l’Italia, almeno nel mondo enoico: ai Wine Awards, gli Oscar del Vino, l’appuntamento andato in scena a fine aprile a Bergisch Gladbach, firmato dalla prestigiosa rivista enogastronomica tedesca Der Feinschmecker, tra le personalità celebrate c’era Alois Lageder, con il “Lebenswerk-Lifetime Achievement 2019”, il premio alla carriera. Alois Lageder è infatti non solo fondatore dell’omonima griffe in Alto Adige, ma anche inventore di Summa, l’evento annuale che riunisce proprio nella proprietà dell’azienda vignaioli da tutta Europa e da tutto il mondo, uniti dalla loro passione e dal loro impegno nella produzione di vini sostenibili, che negli anni è diventato vero e proprio appuntamento di riferimento per il vino green, e per il discorso sulla sostenibilità in vigna. E non è finita: la Germania del vino ha premiato anche il Bricco dell’Uccellone, il Barbera della piemontese Tenuta Braida di Giacomo Bologna, come “Wine Legend”. È il primo vino piemontese ad aggiudicarsi l’ambito premio, terzo italiano in assoluto (dopo Sassicaia nel 2009 e Ornellaia nel 2011).
I due premi sono solo gli ultimi di una serie di riconoscimenti da parte della Germania del vino all’eccellenza italiana, che continuano così a dare lustro alla produzione enoica del Belpaese in un mercato, quello tedesco, strategico per le cantine italiane, e dove il vino tricolore ha la necessità di un nuovo impulso per tornare a crescere. A Düsseldorf, nel corso di Prowein, lo scorso marzo, infatti la celebre rivista enoica Meininger aveva premiato agli Excellence in Wine & Spirits Awards la famiglia italo-americana Mariani, che con Castello Banfi, cantina di riferimento di Montalcino, ha contribuito in maniera decisiva a fare del Brunello di Montalcino uno dei vini italiani più conosciuti e amati nel mondo, come “Wine Family of the Year”, e Gaetano Marzotto, con Santa Margherita, come “Lifetime Achievement”, riconoscendogli di aver creato una delle realtà più importanti del vino italiano nel mondo, trasformando il Pinot Grigio italiano in un fenomeno internazionale.
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