Si allungano i tempi per uscire, concretamente, dalla crisi che attanaglia il settore del vino in Francia con i viticoltori che continuano a fare pressioni per ricevere gli aiuti, per le estirpazioni dei vigneti in primis, ma non solo. Ma dovranno attendere ancora, come si evince dalle parole rilasciate dal Ministro dell’Agricoltura, Annie Genevard, a Vitisphere.“Stiamo lavorando instancabilmente con il settore - ha detto Genevard - per finalizzare i dettagli di attuazione delle misure di aiuto annunciate nell’ambito del piano di uscita dalla crisi, al fine di soddisfare le esigenze nel modo più efficace possibile. Perché, al di là degli importi, la mia preoccupazione è come risolvere definitivamente questa crisi. Ovviamente, la mancanza di un bilancio, di cui mi rammarico profondamente, ne ritarderà l’attuazione e rinvierà il sostegno che i viticoltori stanno aspettando”. Le difficoltà della politica, con la Francia che non è riuscita ad approvare la Legge di Bilancio entro la fine dell’anno, si ripercuotono, infatti, anche sull’agricoltura.
Non sono mancati gli incontri, anche nel recente passato, tra il Ministro e il settore vino, come quello dello scorso 6 novembre, al Ministero, con l’annuncio di nuove misure, e dove si è parlato anche della richiesta di un sostegno straordinario di 200 milioni di euro.
Nell’intervista rilasciata, Genevard ha confermato l’impegno del Governo a stanziare “130 milioni di euro di fondi nazionali per l’estirpazione dei vigneti, al fine di continuare ad adattare il potenziale del settore vinicolo a un mercato interno caratterizzato dal calo dei consumi di vino, in particolare di vino rosso, e dalle difficoltà di esportazione in un contesto di intense tensioni commerciali”.
Ma l’estirpazione dei vigneti, tanto attesa, è ai box, nonostante le pressioni del settore per dare il via alle operazioni prima del Salone dell’Agricoltura di Parigi (inizierà il 21 febbraio) e, quindi, della prossima vendemmia. Ma servono che le tessere del mosaico siano allineate, in Europa come in Francia. Genevard ha detto che “i sindacati la pensano come me. Vogliono che l’estirpazione inizi il prima possibile. E deve cominciare il più rapidamente possibile, nei limiti consentiti da Bruxelles, il che presuppone l’adozione preventiva del “Pacchetto Vino” e che la Francia abbia stanziato un budget. Noi, tuttavia, non abbiamo ancora posato la penna e stiamo lavorando in anticipo per garantire che tutti i parametri siano allineati con il settore, in modo da essere pronti a iniziare il prima possibile”.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi di riserva di crisi per la distillazione dei vini francesi, Genevard attende novità dall’Europa: “l’industria vinicola ha richiesto l’attuazione di una distillazione di crisi eccezionale per smaltire vecchie eccedenze che stanno incidendo sulla salute finanziaria di viticoltori e cooperative. Poiché la Commissione si è rifiutata di finanziare una misura di estirpazione strutturale attingendo alla riserva di crisi destinata a far fronte a difficoltà temporanee, la Francia, su mia iniziativa, ha richiesto lo sblocco dei fondi di crisi europei per finanziare la distillazione. Non dimentichiamo che siamo 27 Stati membri, che l’agricoltura sta, purtroppo, soffrendo in molti territori europei e in molti settori, e che il bilancio annuale per questa riserva è di 450 milioni di euro. 40 milioni di euro è l’importo che la Commissione ha concesso alla Francia nel 2023 per contribuire a finanziare la precedente distillazione, a seguito di una richiesta del mio predecessore. La nostra richiesta è in fase di discussione con la Commissione su alcuni punti tecnici e spero che avremo presto una risposta favorevole”.
In merito ad un’altra misura, quella della previsione di nuovi prestiti per la ristrutturazione dei debiti bancari in essere per le cantine private, e ora anche per le cooperative, a partire da inizio gennaio, si resta anche in questo caso in attesa: “abbiamo bisogno di una disposizione legislativa nella legge finanziaria per estendere il regime di garanzia sui prestiti fino al 2026 e per estenderlo alle cooperative - ha concluso Genevard - stiamo contemporaneamente discutendo con i rappresentanti del settore e la rete bancaria per adattare i criteri e i massimali in modo che il regime raggiunga efficacemente il suo obiettivo. Nel 2025, la Banca Pubblica per gli Investimenti (Bpi) ha garantito prestiti per un totale di 140 milioni di euro”.
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