Il rumor era nell’aria, ed ora trova conferma, che, manco a dirlo, arriva direttamente dalla Francia: la Guida Michelin, dopo i ristoranti, con le “stelle”, o meglio i “macarons”, e gli hotel, con le “chiavi”, avrà un simbolo anche per il vino. O meglio, per le cantine, visto che, con un giudizio da 1 a 3 “grappoli” o uve, o “Michelin Grapes”, come annunciato oggi da Parigi, saranno valutate le aziende ed i produttori.
Con un’iniziativa che, peraltro, arriva in un momento di particolare difficoltà del settore del vino, e che fa pensare ad un classico esempio di “sciovinismo” francese, con tutte le forze in campo che si mettono a fare sistema. In ogni caso, i “grappoli” saranno assegnati secondo cinque criteri ben definiti: la “qualità dell’agronomia”, ovvero “la valutazione della vitalità del suolo, l’equilibrio delle scorte e la cura fornita per le viti. Tutti fattori essenziali che influenzano direttamente la qualità del vino”; la “maestria tecnica”, con un giudizio “sulle competenze tecniche nel processo vinicolo. I nostri ispettori cercano processi di vinificazione precisi e rigorosi che producano vini ben sviluppati che riflettano il terroir e le tipologie di viti, senza difetti distraenti”, spiega la Michelin. Ancora, sarà valutata “l’identità”, con la guida che “metterà in evidenza produttori di vino che esprimono la personalità, il senso del luogo e la cultura che li circondano”; e poi ancora il “balance”, ossia “l’armonia tra acidità, tannini, legno, alcol e dolcezza”; e la “consistenza”, con i vini che “saranno valutati su più annate per garantire una costanza nella qualità, anche nelle annate più impegnative”, con la guida che celebrerà “i vini che rivelano maggiore profondità ed eccellenza col passare del tempo”. Un impegno, quello della Michelin nel mondo del vino, che in varie forme si era già manifestato come raccontiamo da tempo, e che ora trova una nuova forma definita.
E così, spiega una nota ufficiale, con i “Michelin Grapes”, arriva un “un nuovo riferimento per scoprire e mettere in mostra il talento vinicolo”. Con la Guida Michelin che “premia non solo i vigneti, ma anche, soprattutto, gli uomini e le donne che li incarnano. Con questa nuova distinzione, la Guida intende mostrare situazioni uniche e know-how trasmessi di generazione in generazione, ma anche tecniche innovative e pratiche contemporanee, utilizzando una metodologia rigorosa e indipendente”.
Come spiega Gwendal Poullennec, direttore internazionale della Guida Michelin: “dopo aver guidato gli amanti del vino verso le migliori tavole in oltre 70 destinazioni e verso gli hotel più eleganti del mondo, la Guida Michelin è lieta di aprire un nuovo capitolo dedicato al mondo del vino: questo nuovo punto di riferimento è pensato sia per il curioso appassionato sia per l’esperto più esigente: premia gli uomini e le donne che stanno costruendo i vigneti più rigorosi e di qualità in tutto il mondo”.
I “3 grappoli”, dunque, segnaleranno i “produttori eccezionali. Qualunque sia l’annata, gli amanti del vino possono rivolgersi alle creazioni della tenuta con completa sicurezza”. I “2 grappoli”, saranno riservati, invece, ai “produttori eccellenti che si distinguono tra i loro pari e nella regione sia per qualità che per coerenza”, mentre “1 grappolo” ai “produttori molto buoni che creano vini di carattere e stile, soprattutto nelle migliori annate”. Ma ci saranno anche i “selezionati”, ovvero i “produttori affidabili, che, revisionati regolarmente, producono vini ben fatti che offrono un’esperienza di qualità”.
Questa, dunque, sarà la “Wine Selection” by Guida Michelin che, ovviamente, a partire dal 2026, partirà dalla “madre patria”, la Francia, con focus su Borgogna e Bordeaux. Ma è scontato il fatto che presto la copertura si estenderà ai più prestigiosi territori del vino del mondo, Italia in testa. Ad ora, da parte di Michelin, nessun accenno a cambiamenti sul fronte della prestigiosa rivista enoica “The Wine Advocate”, fondata da Robert Parker, e di cui il gruppo francese è proprietario al 100%.
Ma viene da chiedersi se, in un futuro non troppo remoto, la Michelin sostituirà davvero con i “grappoli” alle aziende i punteggi in centesimi ai vini, ovvero il sistema inventato dal mito della critica mondiale Robert Parker che, a tutt’oggi, è stata la più forte innovazione per valutare e comunicare al grande pubblico, in modo sintetico, la qualità dei vini nel mondo. Ai posteri l’ardua sentenza ...
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