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LA PASQUA A TAVOLA DEGLI ITALIANI COSTERA’ 3 MILIARDI DI EURO: STESSA CIFRA DEL 2011, MA CON UN CALO IN QUANTITA’ DEL 2%. LO DICE FEDERALIMENTARE CHE RICORDA ANCHE COME L’AUMENTO DEL PRELIEVO FISCALE RISCHI DI BLOCCARE LA RIPRESA

La Pasqua 2012 conferma quanto avvenuto a Natale, con un calo del 2% nell’acquisto di prodotti per la tavola, a valori costanti: lo dice Federalimentare, che prevede un 2012 difficile, con una tavola sempre più povera a causa della contrazione del potere d’acquisto dovuta da un lato al perdurare della crisi e dall’altro al costante incremento della pressione fiscale. Il Centro Studi di Federalimentare stima che per la Pasqua gli italiani spenderanno circa 3 miliardi di euro per imbandire la tavola. Una cifra che, depurata dall’inflazione, corrisponde a un calo reale del 2% in quantità.

“Nemmeno la Pasqua - spiega il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua - ci porta buone sorprese confermando le nostre preoccupazioni per il futuro. Lo scorso fine settimana, l’ultimo prima delle festività e immediatamente a ridosso del pagamento degli stipendi mensili, ha lasciato deluse molte attese, anche a causa di una busta paga alleggerita dall’aumento delle addizionali regionali. Per i prossimi mesi si continua a non intravedere alcun segno di ripresa: l’aumento previsto di due punti percentuali per le due fasce di aliquota Iva andrà così a colpire dal primo ottobre un comparto caratterizzato da consumi già recessivi - prosegue Ferrua - con misure che andranno a interessare in modo rilevante anche generi di prima necessità del carrello della spesa.

L’aumento Iva aggraverà la situazione e spingerà i cittadini verso una spesa di sempre minor costo e minor qualità, a detrimento, tra l’altro, di una alimentazione corretta ed equilibrata”. L’impatto complessivo sarà di non meno di 3 miliardi di euro, con inevitabili ripercussioni sul potere d’acquisto degli italiani e sull’inflazione.

“Spero - conclude Ferrua - che vi siano i margini per ripensare una simile decisione, che avrebbe serie conseguenze per l’economia del Paese e per la vita delle famiglie italiane”.

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