![Fine wine, prima metà del 2024 in “profondo rosso” per gli investimenti in vini da collezione Fine wine, prima metà del 2024 in “profondo rosso” per gli investimenti in vini da collezione](https://static.winenews.it/2024/07/SolaiaMasseto-300x200.jpg)
La ritrovata leadership produttiva, per il vino francese, è un primato che, nel contesto attuale, assume sempre più i contorni di una beffa. I consumi, a livello globale, sono in evidente contrazione, e non da oggi, mentre intere Regioni del Paese fanno i conti da tempo con una crisi di sovrapproduzione ormai strutturale. L’espianto di migliaia di ettari vitati a Bordeaux, ancora in attesa del via libera definitivo dalla Ue, che dovrà finanziare una parte rilevante dei sussidi di cui beneficeranno i viticoltori, è una scelta emblematica: in molti areali, ormai, la viticoltura non è più un’attività remunerativa.
Le esportazioni tengono, come raccontano i dati delle dogane Usa sul primo semestre 2023, che confermano un giro d’affari Oltreoceano di 1,25 miliardi di dollari. La base della piramide produttiva, invece, scricchiola, a partire dal Sud-Est del Paese, dove, come accaduto più volte in passato, la rabbia dei viticoltori è sfociata in proteste che hanno portato in strada produttori e agricoltori, uniti contro un nemico comune: i prodotti importati dalla Spagna, rei di fare concorrenza, a prezzi ovviamente più bassi, alle produzioni francesi.
L’apice, come racconta “Euronews”, in Occitania, non lontano da Narbonne, dove sulla A9 500 manifestanti, perlopiù viticoltori, hanno bloccato i camion in arrivo dalla Spagna, svuotato i serbatoi di almeno due camion e distrutto 10.000 bottiglie. Come se non bastasse, è stato preso d’assalto anche un camion con centinaia di cassette di pomodori spagnoli, ed uno che trasportava insalata in Germania, prima di creare una barricata con i pallet e gli pneumatici dati alle fiamme, interrompendo il traffico per più di tre ore. Proteste che difficilmente porteranno a qualcosa, ma che hanno comunque incassato il placet della politica locale, inerme di fronte a dinamiche globali e di mercato che non riguardano certo i solo viticoltori francesi.
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