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La Repubblica

Massimo Ferragamo vende Castiglion del Bosco, tenuta del Brunello di Montalcino da 400 milioni … A comprare un Club d'investimento...È una delle più belle tenute del Brunello di Montalcino, dove un ettaro di vigneto può arrivare a costare anche un milione di euro. Un borgo, le suite, le vigne, il campo da golf. Il gioiello di Castiglion del Bosco è stato venduto da Chiara e Massimo Ferragamo, figlio di Salvatore e Wanda fondatori di una delle più importanti maison del lusso. A comprare è un club d'investimento composto da famiglie di vari contenenti. Controvalore: tra i 300 e 400 milioni, secondo la valutazione che della tenuta dà Winenews, sito di informazione globale ma con sede proprio a Montalcino. Intorno al borgo 2.000 ettari, di cui 62 di vigna (60 a Brunello di Montalcino, con una produzione di 250.000 bottiglie del famoso rosso di Toscana) e 400 ettari a seminativo. Della proprietà fa parte, dentro il borgo, il Rosewood Castiglion del Bosco, un resort 5 stelle lusso con 42 suite, 11 ville con piscina privata, Spa e 2 ristoranti, e “The Club”, l'unico golf Club privato in Italia con 18 buche disegnate dal leggendario campione del British Open Tom Weiskopf su 210 ettari di morbida collina. Tutto restaurato, a partire dal 2003, da Chiara e Massimo Ferragamo, che resteranno legati all'azienda (con ruoli che saranno ridefiniti nei prossimi giorni). Così come lo resterà il management, a partire dal ceo, Simone Pallesi. A dare la notizia dell'operazione la stessa azienda in una nota, nella quale ci si limita a spiegare che il nuovo proprietario è “un importante family office internazionale. La decisione di questo avvicendamento nasce con l'obiettivo di garantire lo sviluppo futuro sia della parte ospitalità che di quella agricola dell'intera proprietà - si legge nella nota -, e avviene nel segno della continuità”. Nel 2015 la gestione del resort è stata affidata a Rosewood Hotels & Resorts. Rosewood Castiglion del Bosco continuerà ad essere gestito da Rosewood e rimarrà parte della collezione globale Rosewood di hotel e resort ultra-lusso. Il resort ha recentemente annunciato un ampliamento con 19 suite private di nuova concezione, e ora comprende 53 camere, tra cui 42 suite e 11 ville private uniche nel loro genere. “Con l'acquisizione di oggi Montalcino si conferma cosmopolita del vino e con un comune denominatore: quello dell'appeal del brand, della qualità del suo Brunello e del territorio”, ha detto il presidente Fabrizio Bindocci, sottolineando come l'operazione “segna un altro prestigioso passaggio di proprietà per un territorio vitivinicolo tra i più noti al mondo e un vino, il Brunello di Montalcino, che risulta il più conosciuto dai consumatori italiani e tra i più apprezzati del mondo. Diamo il benvenuto ai nuovi arrivati a Montalcino, ed un grazie a Chiara e Massimo Ferragamo che, negli anni, hanno mostrato attaccamento ed amore per il territorio di Montalcino aiutandolo nella sua crescita di qualità e bellezza”. Castiglion del Bosco gode di una delle vedute più belle risalendo la collina verso le antiche mura ancora intatte e l'imponente Fortezza della città medievale, contesa nei secoli dalla ghibellina Siena e dalla guelfa Firenze, e mai espugnata grazie anche alla sua rete di castelli e fortificazioni a vista, di cui questo luogo, documentato fin dal Duecento, conserva memoria di passaggi di eserciti e lunghi assedi. “È un luogo - lo descrive Winenews - completamente circondato da un ambiente naturale solitario, selvaggio e inalterato nei secoli, non lontano dal fiume Ombrone, dominato dal bosco e dalla macchia mediterranea, da cui prende il nome, e la cui fauna ricca di specie è facile incontrare arrivando. Nel suo borgo medievale, appartenuto alle nobili famiglie senesi, dai Gallerani ai Piccolomini, dai Borghesi ai Bandinelli passando per i Catoni, circondato da ville, tra cui quella padronale risale al Settecento, e poderi, raggiungibili percorrendo le leggendarie strade bianche che costeggiano i vigneti di Brunello, conserva anche un autentico tesoro dell'arte italiana: il trecentesco affresco raffigurante "Sant'Antonio Abate, San Giovanni Battista, Santo Stefano, San Michele Arcangelo, San Bartolomeo e San Francesco d'Assisi" e, al centro, l'“Annunciazione” del grande pittore Pietro Lorenzetti, che occupa l'intera parete di fondo dell'antica Pieve di San Michele Arcangelo, patrono di un luogo al tempo sacro e profano. Tanto che non tutti sanno che, in questo “luogo del silenzio”, ha lavorato a lungo nella quiete della campagna toscana Eduardo De Filippo che, precorrendo i tempi, fece di Castiglion del Bosco un “bon refuge” nel quale tradusse per il teatro la “Tempesta” di Shakespeare, dopo la sua ultima apparizione in pubblico, proprio nella trecentesca Fortezza di Montalcino che, vista anche da laggiù, fu fonte di ispirazione per uno dei più grandi maestri del Novecento”.

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