Il “climate change” e le incertezze del mercato possono provocare delle conseguenze non solo a livello produttivo, ma anche occupazionale. Un fenomeno, quello dei cambiamenti climatici, che ormai si può definire globale e che abbraccia anche la Catalogna, la patria del Cava, le iconiche bollicine spagnole famose in tutto il mondo. E proprio a causa delle condizioni meteorologiche impattanti che colpiscono l’area da diversi anni c’è chi si vede costretto a reagire, ristrutturandosi. Questo è il caso di Freixenet (di proprietà del gruppo tedesco Henkell), che è il più grande produttore di vino spumante catalano e leader mondiale delle esportazioni di Cava: come riporta Vitisphere, ad aprile 2025, Freixenet ha annunciato un piano sociale che potrebbe coinvolgere quasi un quarto della sua forza lavoro (180 persone), sulla scia di quanto già successo nel 2024.
La prolungata siccità ha causato gravi disagi ai vini spumanti spagnoli, “spingendo il settore del cava in una crisi senza precedenti”, ha comunicato Freixenet. D’altronde, come ha comunicato la stessa Do. Cava, la grave e persistente siccità degli ultimi tre anni ha ridotto la capacità di produzione e di fornitura del prodotto. Il mercato tedesco è stato il più colpito da questa carenza con un calo di quasi 20 milioni di bottiglie, con il settore che ha realizzato vendite complessive pari a 218 milioni di bottiglie nel 2024, -13,39% sul 2023, di cui 78 milioni vendute sul mercato interno, con una diminuzione del -3,56%, e 140 milioni sui mercati internazionali (-18,05%). Il Belgio rimane il principale mercato estero, con 20,3 milioni di bottiglie (-7,80% rispetto al 2023), seguito da Stati Uniti (-4,58%) e Regno Unito (-11,66%).
“La scarsità di uva, unita alla limitata flessibilità normativa, ha ridotto la nostra capacità di soddisfare la domanda del mercato internazionale”, ha affermato Freixenet in una lettera ai suoi collaboratori, aggiungendo che “i raccolti sono diminuiti di quasi il 45% nella regione del Penedès dal 2022”.
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