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VINO & CLIMA

Siccità e crollo di produzione: “cassa integrazione” per 615 lavoratori di Freixenet, n. 1 del Cava

Nel 2023 per la denominazione spagnola il record delle vendite, ma con una vendemmia in calo di oltre il -35%
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Freixenet, a Barcellona, in Catalogna

Neanche il tempo di comunicare un fatturato record, nel 2023, per il gruppo Henkell Freixenet, con 1,23 miliardi di euro, a +4,1%, anche grazie alla crescita dei marchi Prosecco Mionetto (+11%) e Freixenet (+4%), che dalla Catalogna arriva una notizia che la dice lunga sugli effetti “allargati” del climate change: a causa della siccità estrema che ha colpito il Penedés, dove non piove da mesi, Freixenet, che è il più grande produttore di vino spumante catalano e leader mondiale delle esortazioni di Cava, ha annunciato un piano di “cassa integrazione” (che in spagnolo si chiama Erte, regolamentazione del lavoro temporaneo), che riguarderà 615 lavoratori dello stabilimento, quasi l’80% della forza lavoro.
Il piano, presentato alle autorità che lo hanno a loro volta sottoposto ai sindacati, scatterà da maggio e, ad oggi, non è fissata una data di fine. Ed è giustificato, appunto, dalla situazione estrema di siccità che ha colpito la produzione di uva nel Penedés. Una sorta di cassa integrazione per “causa di forza maggiore”, una “misura eccezionale che si inquadra nel contesto di crisi provocata dalla mancanza di materia prima derivata dalla forte siccità che colpisce il settore dal 2021 e in special modo il Penedés nel 2023”, segnala Freixenet.
Una notizia che, in qualche modo, stride con il record di vendite toccato nel 2023 dalla denominazione del Cava, che ha venduto in Spagna e nel mondo 252 milioni di bottiglie, mai così tante, a fronte però di una vendemmia 2023 che ha visto cali produttivi superiori al -35% sulla media delle ultime annate.

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