La Sicilia, “continente” enoico dove una storia millenaria, paesaggi di una bellezza infinita e una grande biodiversità vinicola si intrecciano come in pochi altri territori del vino mondiale, emerge sempre più non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche come esempio d’eccellenza nel panorama enoturistico mondiale. E gli itinerari ed i percorsi enoturistici delle aziende di Assovini Sicilia saranno protagonisti alla Fiera Internazionale dell’Enoturismo - Fine, in programma dal 5 al 7 marzo a Valladolid, in Spagna. Un evento, all’edizione n. 6, che rappresenta un punto di riferimento strategico per i professionisti del settore enoturistico e un’occasione di confronto attraverso conferenze, tavole rotonde e workshop in cui verranno analizzati diversi modelli di marketing e storie di successo sviluppate da cantine e territori in vari paesi.
Assovini Sicilia, associazione oggi guidata da Mariangela Cambria, e fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, i tre “tenori” del vino siciliano, artefici del “rinascimento” enoico dell’isola, riunisce le cantine siciliane più virtuose, ed oltre a valorizzare la qualità delle produzioni, promuove la “wine destination” siciliana come un patrimonio integrato all’offerta turistica e culturale, fungendo da volano per l’economia dell’isola. Per le 101 cantine associate di Assovini Sicilia, l’enoturismo, infatti, rappresenta l’unione tra passione per il vino e la scoperta del territorio.
Secondo il Report 2024 di Assovini Sicilia, curato dall’Università di Messina, l’84,8% delle imprese associate ha già implementato servizi enoturistici, estendendo l’offerta oltre la semplice degustazione di vini, grazie a strutture ricettive che permettono un’immersione completa nel territorio. Tra le diverse wine experience offerte, il 91% delle cantine organizza visite guidate, permettendo ai visitatori di conoscere il ciclo di vita del vino, dalla vigna alla tavola. Inoltre, il 30% delle aziende propone wine trekking, per connettere l’enoturista alla natura e al terroir, mentre il 15% consente di partecipare alla vendemmia, riscoprendo le pratiche enologiche tradizionali. L’impegno di Assovini Sicilia non si ferma alla promozione del vino, spiega l’associazione, ma si estende anche alla tradizione enogastronomica e culturale. Il 26% delle aziende offre corsi di cucina regionale, il 46% promuove concerti ed eventi culturali in cantina, il 10,9% dispone di un ristorante interno e il 19,6% offre strutture ricettive come camere o wine resort.
“L’enoturismo delle aziende siciliane non punta solo a integrare gli introiti e aumentare la conoscenza del marchio, ma soprattutto a promuovere una sana cultura del vino e a creare un’esperienza memorabile per il cliente. Si tratta di un’opportunità unica per la Sicilia e un’occasione per condividere la nostra offerta enoturistica che non si limita solo alla degustazione, ma è integrata nel territorio coinvolgendo diversi elementi come la cultura, la gastronomia e la natura. Il vino, per la sua capacità simbolica e di sintesi, rivela la sua unicità nel narrare territori, storia, persone, diventando ambasciatore dei luoghi”, conclude così Mariangela Cambria.
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