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La Stampa / Dossier Vinitaly

Un grande rosso per amare, bollicine per trasgredire. Nel linguaggio del vino Barolo e Brunello sono promesse, gli spumanti disinibizione inchiesta-gossip ... Si sa, il vino parla. Ma non solo scioglie la lingua, svela i segreti che non avresti mai voluto raccontare. Adesso si mette anche a fare la spia e - nell’arte della conquista - le etichette diventano indizi. Si preannuncia vita dura per gli incontri clandestini, fatti di mistero, intrighi, sotterfugi e soprattutto sesso allo stato puro: in tavola, una sola bottiglia può essere fatale, segno inequivocabile di tradimento. Per la serie dimmi cos’hai nel bicchiere e ti dirò con chi sei. Gli italiani non hanno dubbi: un grande vino rosso, profondo e corposo, si beve con moglie o marito. Con l’amante, invece, si brinda rigorosamente a Champagne. Nel linguaggio della trasgressione pare che le bollicine siano un invito a scambiarsi sguardi di fuoco, e che - in quanto a risultato - funzionino meglio di una frase sdolcinata. Lo sostengono gli enonauti di WineNews, uno dei siti web più cliccati dell’enologia italiana, che hanno risposto al sondaggio su «Vino dell’amore ufficiale e vino dell’amore clandestino», effettuato in collaborazione con Vinitaly. Nell’inchiesta-gossip, il 67% dei 1.850 enonauti che hanno espresso un parere, dice di voler condividere con il proprio compagno un vino rosso strutturato e importante, Brunello di Montalcino in testa con il 21% delle preferenze, seguito a ruota da Barolo (18%), Amarone (16%), ma anche Chianti Classico (13%), Taurasi (9%), Nero d’Avola (8%), Barbaresco (8%) e Bordeaux (7%). Perchè una bottiglia con queste caratteristiche rappresenta, agli occhi dei più, il simbolo della rassicurante solidità di un’unione ufficiale, la sua complessità e la capacità «d’invecchiamento ». Non tutti gli enonauti però virano sul rosso: c’è anche un 33% che si orienta sul bianco, e con la propria dolce metà preferisce gustare vini insoliti o particolari, come la Ribolla gialla, il Fiano di Avellino, il Gewurtztraminer, lo Chardonnay «made in Sicilia». Diverso quando si tratta di un incontro all’insegna dell’amor fuggiasco, dove molto gioca il ruolo da perfetto seduttore. In questo caso, gli enonauti confermano l’abbinata «trasgressione & Champagne», a quanto pare un luogo comune duro a morire: ben il 62% di chi ha risposto al sondaggio sceglie le bollicine francesi quali perfetta cornice per un tradimento. Il fascino innegabile del vino d’Oltralpe fa sempre colpo, ma la carta vincente è che trasmette allegria e disinibizione agendo in tempi ristretti (ed è noto che in questi casi il tempo è tiranno, ed è meglio dedicarlo ad altre attività). Chi punta a una scelta alternativa indica i passiti (14%), capaci di regalare intense emozioni, voluttuosi e sensuali come l’atmosfera che si vuole creare: un grande Sauternes, un Passito di Pantelleria, una Malvasia delle Lipari, un raro Picolit. Vini avvolgenti e coinvolgenti, ricchi di seduzione. Ebbene sì: solo un 3% degli enonauti abbina un vino rosso all’avventura di una notte. Non disperino però gli amanti. Chissa che in un’uscita clandestina non capiti di veder stappare una buona bottiglia di rosso d’autore, chiara dimostrazione che, nonostante le apparenze, lui sta prendendo la cosa estremamente sul serio. (arretrato del 6 aprile 2006)
Autore: Elena Del Santo

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