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La Stampa / Specchio

Dinastie del vino - Bot ? No, doc. Fino a 50 anni fa i vigneti locali erano ridotti a zero. Oggi le loro bottiglie sono vendute in banca. Storia di un famiglia del Sud: i Mastroberardino, che dall'Ottocento portano nel mondo i vini dell'Irpinia ... Il cognome deriva dal modo in cui la gente del posto si rivolgeva al capostipite nel 1600: Mastro Berardino ... Non avrebbe mai immaginato, quell'umile contadino, che il suo nome avrebbe fatto il giro del mondo, stampato sulle etichette delle bottiglie di un vino che ha fatto la fortuna di un famiglia innamorata della sua terra e dato lustro alla cultura enologica italiana ... Il prossimo passo di Antonio Mastroberardino e del figlio Piero, docente universitario e manager in azienda, sarà l'immissione sul mercato di veri e propri future: a febbraio, infatti, l'azienda distribuirà, attraverso canali bancari, certificati che consetiranno ai clienti di acquistare con largo anticipo lotti da sei bottiglie non ancora in commercio, relativi alle vendemmie '99, 2002 e 2002 ... Recentemente la famiglia ha creato un centro culturale che promuove ogni anno una serie di manifestazioni a cui partecipano artisti e intellettuali. E la fantasia, qui, non manca. Ne è testimonianza l’ultima trovata di Antonio: la vendemmia fra gli scavi archeologici di Pompei. “D’accordo con la Soprintendenza abbiamo pensato di produrre lo stesso vino che bevevano gli abitanti della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo”. E così, dopo aver studiato a lungo i calchi delle radici delle viti coltivate a quell’epoca, i “Signori del Fiano” hanno individuato um primo campo da coltivare in corrispondenza dell’antico vigneto che si trovava presso la Casa dell’oste Eusino. Lì, duemila anni fa, i pompeiani gustavano “un vino rosso importante e ben strutturato, formato all’80 per cento dal vitigno Piedirosso” ...

I gioielli delle cantine Mastroberardino

La cantina Mastroberardino di Atripalda rappresenta più di un secolo di storia enologica campana, ed è l’azienda che negli anni Settanta ha rilanciato i vini di questa regione e li ha fatti apprezzare in tutto il mondo. Alla base della produzione di questa cantina ci sono i vitigni più nobili della regione, messi a dimora su oltre 300 ettari di vigneti, parte in proprietà e parte controllati. Iniziamo l’esame dei vini di questa cantina dal vino rosso più famoso della provincia di Avellino, il Taurasi. La famiglia Mastroberardino è stata la prima a credere in questo vino e nel vitigno Aglianico, l’uva di classica espressione meridionale che si trova in molte regioni confinanti con la Campania. La selezione Radici (Taurasi a Docg) è l’emblema dei vini di questa cantina. Sempre nel settore dei rossi corposi è apprezzabile l’Aglianico Avellanio ... Ben 21 sono le etichette che compongono il catalogo ...

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