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La Stampa / Specchio

I 40 anni di Bosco del Merlo ... I suoi primi quarant’anni la Bosco del Merlo li ha festeggiati nel modo migliore, salendo con prepotenza, proprio nel 2002, alla ribalta dell’enologia veneta in virtù di una gamma di vini mai così eccellenti e affidabili ... La vicenda in realtà inizia più sommessamente, negli anni Sessanta appunto, quando Valentino Paladin decide di fare il salto e di prendere in mano l’azienda del nonno: la prima cantina sorge a Motta di Livenza, ma l’obiettivo è da subito quello di arrivare ad Annone Veneto, in quel podere Bosco del Merlo da tutti riconosciuto come il cru più vocato del Veneto Orientale. Negli anni Settanta il sogno si avvera e la Bosco del Merlo diventa una solida realtà (Bosco del Merlo, Annone Veneto, tel. 0422/768167, produzione totale 650.000 bottiglie) ... E a corollario di tutto troviamo una precisa filosofia aziendale: la convinzione “di puntare tutto sui vitigni tradizionali, quelli che hanno reso grande nel tempo la nostra terra”, come sottolinea con sagacia il patriarca Valentino.

Le bottiglie top: tra i rossi, Bosco del Merlo domina il vitigno del Refosco. Tra i bianchi, l’influenza del Friuli è più consistente. Le uve più impiegate? Tocai e Verduzzo. I vini: Lison-Pramaggiore Classico Tocai Juti 2001, Lison-Pramaggiore Refosco P.R. Roggio dei Roveri 1999, Verduzzo Soandre 2000

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