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La Stampa / Specchio

C’è del rosso anche in Friuli ... “Perché fare tanti vini così così? E’meglio produrne uno solo, ma bene”. Questa è la filosofia del conte, Brandino Brandolini d’Adda, proprietario dell’azienda Vistorta di Sacile, in provincia di Poedenone. Una cantina con impianti moderni: le viti, infatti, hanno in media dodici anni. Gli antiche edifici e terreni che circondano la tenuta sono in mano alla famiglia dei Brandolini dal 1780. L’azienda conta su duecentoventi ettari di proprietà, trentacinque dei quali vitati quasi esclusivamente a merlot. Il resto del terreno è dedicato alla coltivazionedi seminativi, di frumento, di mais e di cereali in genere.
Conseguita la laurea in agraria negli Stati Uniti alla Texas A & M University, Brandino si dedicò, per qualche tempo, alla cura dell’azienda di famiglia Château Greysac nella zona di Bordeaux. Da qui l’amore e il rispetto per la viticoltura d’Oltralpe, maturati anche grazie agli anni di gioventù trascorsi a Parigi. Fatto tesoro delle esperienze francesi, Brandino progettò la riqualificazione di Vistorta sul modello francese: concentrò, cioè, tutta l’attenzione su un solo grande vino rosso. Dopo attenti studi sul terreno e sulle condizioni climatiche, il conte decise di piantare il merlot. Il suolo è calcareo e argilloso, simile a quello bordolese. Anche le temperature e le precipitazioni rispecchiano quelle transalpine, tanto che la vendemmia delle uve merlot avviene praticamente in contemporanea nelle due tenute dei Bardolini.
Le viti crescono su un altopiano con le montagne alle spalle e per questo beneficiano di un venticello fresco e costante. Lo staff che affianca Brandino nelle cure della cantina ha una forte impronta francese, a partire da Georges Pauli (enologo anche di Château Gruaud Larose) e da Samuel Tinon, che da più di dodici anni lavora in Ungheria per riportare in auge la produzione del Tokaij. Da molti anni lavorano in azienda anche il friulano Alec Onagro e Anildo Bellinato, che si occupa esclusivamente della parte agronomica.
“La nostra ambizione”, ci dice Brandino Brandolini, “è quella di realizzare un grande vino rosso in una zona che non è ancora così famosa e affermata dal punto di vista enologico, anche perché si è sempre puntato molto sulla quantità a scapito della qualità. Per questo siamo consapevoli che la strada sarà dura, ma già ora stiamo raccogliendo ottimi frutti”.
Le tecniche di coltura sono molto rigorose: dopo una potatura a sperone con non più di una gemma, al germogliamento si selezionano i tralci migliori per favorire lo sviluppo fogliare. Se si effettua una degustazione verticale del Friuli Grave Merlot si rimane impressionati da un fatto in particolare: i vini dimostrano un incredibile carattere bordolese. Se da giovani possono apparire immediati e semplici, elaborano poi un’incredibile complessità negli anni.

Vistorta di Sacile, Brandino Brandolini d’Adda, Via Distorta n. 82, 33077 Sacile (Pordenone), tel. 0434/71135. La produzione totale: fino a 85.000 bottiglie, di cui Friuli Grave Merlot Vistorta 2000, 65.000 bottiglie; Friuli Grave Merlot Vistorta 1999, 85.000 bottiglie; Friuli Grave Merlot Vistorta 1995, 35.000 bottiglie.

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