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La Stampa / Specchio

Una cantina soave. Più che un’azienda vitivinicola, una cattedrale del vino. È quella di Leonildo Pieropan, sulle colline veronesi. Una cantina storica che, accanto ai bianchi, presto vanterà anche un rosso importante ... L'ordine regna sovrano nella cantina di Leonildo Pieropan. Le botti e le barrique sono perfettamente allineate, non una cosa fuori posto. Il pavimento tirato a lucido e, soprattutto, lo spazio sfruttato davvero al massimo. Una cattedrale del vino. E lui, Nino, accompagnato dalla grintosa e professionale moglie Teresita, ti accoglie con un sorriso e una gentilezza che conquistano.Ma qui sono i vini a parlare per loro. Memorabili le verticali di Soave proposte dai Pieropan: anche a distanza di un decennio, le note minerali, la freschezza e i profumi si donano senza remore al degustatore. L’azienda si trova nel centro storico di Soave, nel Palazzo Pulici, che nell’Ottocento ospitò Ippolito Nievo. Dopo due sole rampe di scale, giunti sul terrazzino dell’edificio lo sguardo viene rapito dalle colline di Soave e si possono ammirare gli storici vigneti che hanno fatto la fortuna della cantina: la Rocca, dietro le mura del castello, e il Calvarino, alla sua sinistra. Una sede di grande charme, ma che inizia ad andare un po’ stretta alla famiglia Pieropan: «Dopo quasi 130 anni di vinificazione in questa cantina, abbiamo deciso di trasferire parte della produzione all’esterno delle mura di Soave», racconta Nino. «È senza dubbio una decisione sofferta, ma ormai inevitabile. Il progetto è già stato approvato e, nel giro di due o tre anni, la struttura, a basso impatto ambientale, sarà pronta».E le novità non finiscono qui. Visto il fruttuoso inserimento in azienda dei figli Andrea e Dario, i Pieropan hanno deciso di acquistare a Illasi, nella Valpolicella, dieci ettari di terreno piantati con gli autoctoni corvina, rondinella e croatina. Quindi nel futuro di questa famiglia ci sarà un rosso importante, che almeno all’inizio non sarà un amarone, perché gli impianti sono troppo giovani. «Abbiamo ancora molto da imparare», aggiunge il capostipite. «Si tratta di un terroir storico che va rispettato e capito. Un passo alla volta, è questa la nostra politica».

Leonildo Pieropan, Soave (Verona), Tel. 045/6190171

Da provare

Soave Classico 2003 - Certamente uno dei migliori vini «quotidiani» prodotti in Italia. Più di 200 mila bottiglie realizzate con maestria. I profumi sono intensi e fruttati, ma è in bocca che esprime tutto il suo carattere, con una solidità e una persistenza da fuoriclasse. Prezzo medio in enoteca: 10 euro

Soave Classico Superiore La Rocca 2002 - La versione del ’98 fu «Bianco dell’anno» sulla guida Vini d’Italia. Un’etichetta storica, che non smette di stupire, anche quando le annate non sono felici. Una bandiera per il territorio, grazie alla tipicità che esprime: floreale, polposo e minerale. Prezzo medio in enoteca: 22 euro

Recioto di Soave Le Colombare 1999 - Una tipologia che merita grande considerazione e rispetto. Dai profumi ricchi e suggestivi, che ricordano la liquirizia, i fiori di campo, i frutti a polpa gialla (albicocche e pesche), grazie alla notevole personalità può essere abbinato anche a formaggi erborinati. Prezzo medio in enoteca: 23 euro

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