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La Stampa / Specchio

Colli Piacentini da bere. Cabernet sauvignon, gutturnio, malvasia. Sono le ciliegine della cantina Luretta, situata nel castello di Momellano. Suoi punti forti: uve da agricoltura biologica e grande cura in cantina ... Le campange di Piacenza sono terra di vini da sempre. I primi vitigni furono coltivati dai Paleoliguri e, in seguito, Etruschi, romani, legionari latini, Galli e Celti curarono la pianta di Bacco per produrre vino in questa zona.
Nonostante questa successione di popoli, e quindi di usanze e tradizioni, le origini della viticoltura di Piacenza sono attribuite alle influenze greche. La coltivazione della vite bassa con ceppi ravvicinati è forti potature ne è ancora oggi testimonianza. Visitare i Colli Piacentini significa immergersi in una natura suggestiva, riscoprire itinerari che una volta erano percorsi, in un senso, da muli carichi d'olio dei mercanti genovesi, e nell'altro dai commercianti piacentiniche portavano in Liguria i cereali.

Una delle peculiarità di questa terra è l'alternarsi di zone collinari ancora punteggiate di castelli della nobiltà locale, di case in piarte simili a fortilizi e mulini. E proprio in uno di questi stupendi manieri, il castello di Momeliano, troviamo la sede della cantina Luretta, gestita dal capace Lucio Salamini. Un'azienda che presta grandi cure ala materia prima; infatti, le uve sono coltivate seguendo i criteri dell'agricoltura biologica, ma anche di un accurato lavoro in cantina.

I terreni, posti a 200 metri di altitudine, sono formati da depositi fluviali argillosi limosi e marne calcaree; i vigneti sono quasi tutti frutto di nuovi impianti con 4.500 ceppi per ettaro. La prima produzione di questa realtà risale al 1993; da allora i proprietari hanno raccolto numerosi riconoscimenti, non ultimo il simbolo Tre Bicchieri attribuito al Cabernet Sauvignon Corbeau 2000 dalla guida Vini d'Italia di Slow Food/Gambero Rosso.

La proprietà è divisa in quattro appezzamenti principali situati nelle valli del Luretta e del Nure, per un'astensione totale di 57 ettari. La scelta dei vitigni coltivati è un'intelligente mix tra autoctoni e alloctoni: barbera, bonarda, malvasia di Candia, ma anche chardonnay, sauvignon, cabernet e pinot nero.

Luretta, Castello di Momeliano

29010 Gazzola (Piacenza), tel. 0523/976500

Da provare

C.P. Cabernet Sauvignon Corbeau 2000

Un vino che viene affinato in barrique, dove soggiorna per nove mesi. Violaceo, profondo, presenta profumi dolci e fruttati con note di resina e spezie. Al palato mostra subito olidità e armonia, nonostrante sia un vino austero. Prezzo medio in enoteca: 30 €

C.P. Gutturnio Superiore L'Ala del Drago 2001

Ottenuto da un blend di barbera e bonarda, rimane in legni nuovi per 18 mesi. Un vino che fa il suo esordio proprio con il millesimo '01, offre note intense di frutti maturi e una bocca piena ad equilibrata, con sfumature balsamiche. Prezzo medio in enoteca: 16 €

C.P. Malvasia V.T. Le Rane 2002

Un vino molto interessante, grazie al vitigno aromatico che dona profumi davvero speciali: si parte dai frutti come l'albicocca, per giungere a sentori che ricordano l'ananas e il mango. In bocca è dolce senza essere però stucchevole, grazie a una nota acida che bilancia il tutto. Prezzo medio in enoteca: 31 €

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