02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Stampa / Specchio

Gancia, non solo bollicine Un secolo e mezzo fa, Carlo creò il primo spumante italiano. Oggi, alla testa dell’azienda c’è ancora la famiglia Gancia, che ha deciso di rilanciare anche sui rossi piemontesi. Barbera d’Asti in primis ... Nel 1865 Carlo Gancia, dopo una lunga esperienza di studi e di lavoro in Francia per carpire tutti i segreti della vinificazione dello Champagne, tornato nella città natale di Canelli creò il primo spumante italiano. Un vino prodotto con sole uve moscato che riuscì a conquistare i mercati e ad affermarsi a livello italiano, e non solo, come uno dei vini da dessert più apprezzati dagli appassionati del genere. Passati quasi 150 anni, alla testa dell’importante casa spumantistica c’è ancora la famiglia Gancia, giunta alla quinta generazione e ora guidata dai fratelli Lamberto e Massimiliano, e dal cugino Edoardo. Grazie a loro, nel presente e nel futuro dell’azienda di Canelli non ci sono più soltanto le bollicine del moscato, ma anche la produzione di importanti rossi piemontesi come la Barbera d’Asti e il Monferrato Rosso. Nel 2001, infatti, è stato acquisito un appezzamento di 14 ettari a San Marzano Oliveto, seguito dall’acquisto di altri 20 ettari a Casorzo. Da questi investimenti è nata l’azienda agricola Tenute dei Vallarino, che si è posta da subito l’obiettivo di vinificare esclusivamente le uve provenienti dai vigneti di proprietà. Anche per questo il numero di bottiglie non è per ora molto consistente – sulle 50 mila unità – ma la potenzialità, negli anni a venire, è cinque volte superiore. Il rapporto tra la qualità e il prezzo dei vini proposti dalle Tenute Vallarino è molto interessante e risponde alla precisa scelta strategica della famiglia Gancia di procedere con la politica dei piccoli passi. «La forza di questo progetto», dice Edoardo Vallarino Gancia, «è di avere puntato su vitigni autoctoni come la barbera e il nebbiolo, ma si basa anche sull’attento controllo di tutto il processo produttivo: dalla scelta delle barbatelle e dei terreni più adatti per impiantarle, fino all’imbottigliamento. Per questo ci siamo affidati a professionisti stimati come l’agronomo Federico Curtaz e il consulente enologo Beppe Caviola, affiancati dal nostro direttore tecnico Piergiorgio Cane».
Tenuta dei Vallarino - Gancia
Corso Libertà 66 Canelli (AT)
Tel. 0141-8301 / 0141-823048
Da provare
Barbera d’Asti La Ladra 2002
Nonostante un’annata non troppo felice, questo vino sa esprimersi molto bene nel bicchiere. Colore rosso rubino con riflessi brillanti, al naso è fruttato, con una presenza di spezie dolci. In bocca ha un bel corpo e una lunghezza piacevole.
Prezzo medio in enoteca: 10 euro
Monferrato Rosso Dialogo ’02
Frutto di un taglio tra vitigni autoctoni (nebbiolo e barbera) e varietà internazionali (merlot e cabernet sauvignon), impressiona per la ricchezza di profumi, che vanno dal peperone al pepe nero. Al palato ha un’ottima struttura e potenza.
Prezzo medio in enoteca: 21 euro
Barbera d’Asti Superiore Bricco Asinari 2001 Un vino che esce solo nelle annate più felici e che quindi salterà il millesimo 2002. Dal colore rosso intenso, all’olfatto sprigiona tutte le caratteristiche di piacevolezza tipiche del barbera; al palato ha una freschezza di beva coinvolgente.
Prezzo medio in enoteca: 20 euro


Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024