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La Stampa / Specchio

Calici dal Tavoliere. Nata dall’unione di una ventina di soci, la Tenuta Coppadoro è una delle cantine emergenti della Puglia. Merito del forte legame col territorio, a partire dai vitigni coltivati. Molti autoctoni ... I quattrocento chilometri che separano il nord dal sud della Puglia esaltano le differenze tra i vari terroir della regione. Negli ultimi anni i vini che hanno riscosso i maggiori successi di critica e di pubblico sono stati quelli dell’estremo meridione, in particolare i salentini: caldi, ricchi e concentrati di profumi, sono diventati l’emblema enologico dell’intero territorio regionale. Ora le cose stanno cambiando, non per demeriti dei produttori salentini ma per il valore dei vignaioli della provincia di Foggia.

Là dove le terre piatte del Tavoliere cominciano a salire verso le colline e le alture del Gargano, incontriamo la Tenuta Coppadoro. Si tratta di una cantina nata dall’unione di una ventina di soci, che nel 2001 hanno dato vita a una nuova realtà produttiva con l’obiettivo dichiarato di realizzare bottiglie di qualità. La scelta di produrre vini utilizzando solamente i 120 ettari vitati propri denota serietà, mentre possiamo definire «sana ambizione» quella di ricorrere a un consulente enologo come Riccardo Cotarella.

«Il sogno», dice Luigi Albano, amministratore delegato della cantina, «è che assieme alla nostra azienda cresca anche il territorio che ci ospita: il nostro lavoro è legato alle fortune del turismo, dell’artigianato e naturalmente dell’agricoltura pugliese. Per questo manteniamo un forte legame con il Foggiano, a partire dai vitigni coltivati, per la maggior parte autoctoni: dal bombino al montepulciano, dal nero di Troia all’aglianico».

Si inserisce in questo discorso di tutela del territorio il progetto di recupero di una vecchia masseria fortificata, risalente alla metà del XVIII secolo, nell’area di Rignano Garganico, all’interno del Parco Nazionale del Gargano. La struttura diventerà tra qualche tempo un albergo e un ristorante di charme, ma ospiterà anche un frantoio ristrutturato nel rispetto dell’antico stile architettonico e una serie di grotte naturali, utilizzate per l’affinamento in barrique dei vini più importanti.

Tenuta Coppadoro - San Severo (Foggia)

Tel. 0882-228371

Da provare

Radicosa 2003

Da uve montepulciano in purezza, ha profumi fruttati intensi e complessi (ciliegia e fragola), accompagnati a note di vaniglia e spezie dolci (pepe bianco). Al palato si rivela moderno, pieno e con gradevoli sensazioni minerali che ne allungano il ricordo. Prezzo medio in enoteca: 30 euro

Cotinone 2003

Frutto di un uvaggio in parti uguali di aglianico, cabernet sauvignon e montepulciano, è più tradizionale nelle sue note di marasca matura, con piacevoli sentori balsamici e un ingresso in bocca che esalta la morbidezza piuttosto che la fittezza. Prezzo medio in enoteca: 12 euro

Ratino 2004

Il bombino è il vitigno chiave di questa bottiglia, anche se occorre registrare l’aggiunta di varietà come lo chardonnay, il sauvignon e il moscato. Al naso risulta piacevolmente aromatico e con una notevole spinta acida che ne favorisce la freschezza e la bevibilità. Prezzo medio in enoteca: 8 euro

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