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La Stampa / Specchio

Oh, che bel castello! È quello di Ama, in pieno Chianti. Anche se quello originale è andato distrutto nel XV secolo, dà tuttora il nome a una delle cantine più interessanti della zona. Gestita dai coniugi Pallanti ... Castello di Ama ha una storia un po’ diversa da quella di tante altre cantine della zona del Chianti Classico: non è di proprietà di nobili o industriali toscani, non ha una tradizione centenaria alle spalle, ma, al contrario, è nata grazie all’infatuazione per questo territorio di un ingegnere romano all’inizio degli anni Settanta. In quegli anni comprò una piccola proprietà e dopo poco riuscì a convincere tre amici ad acquistare un altro pezzo del borgo medievale di Ama: da quel momento cominciò a crescere in loro anche l’amore per il vino.
Nel 1979 si registrarono i primi investimenti in cantina, ma è solo nel 1982 che si attua la prima vera svolta di questa azienda: viene assunto Marco Pallanti, un giovane laureato in Agraria all’Università di Firenze, che nel giro di pochi anni diventa una delle colonne portanti della cantina. Grazie alla gestione illuminata delle famiglie proprietarie, Marco riuscì a perfezionare le proprie conoscenze enologiche con numerosi viaggi in Francia. «Abbiamo iniziato uno studio durato dieci anni per individuare le potenzialità dei nostri terreni», dice Marco.
«La superficie dove coltivare il sangiovese, che il disciplinare della doc attribuiva all’azienda, era troppo estesa. Il vitigno base del Chianti, a quasi 500 metri di altitudine (dove noi ci troviamo), matura a ottobre inoltrato; perciò l’imperativo era quello di coltivarlo esclusivamente nelle parcelle meglio esposte. Contemporaneamente, iniziò la sperimentazione di varietà non tradizionali - merlot, chardonnay, pinot - per trovare, in quegli appezzamenti dove il sangiovese era stato escluso, un’uva capace di esaltare il particolare terroir di Ama».
Oggi, a quasi trent’anni dalla nascita dell’azienda, la gestione è passata a Lorenza Sebasti, amministratore delegato e figlia di uno dei capostipiti, che guida il Castello di Ama con lo stesso slancio di quando, nel 1988, decise di lasciare Roma, scegliendo di vivere qui. Un’avventura condivisa con Marco Pallanti, diventato nel frattempo suo marito.
Castello di Ama - Gaiole in Chianti (Siena) Tel. 0577/746031
Da provare
Chianti Classico Castello di Ama 2001 - Un vino nato nel 1996 e che ormai è diventato un oggetto di culto. Nasce da filari posti a 500 metri e proprio per questo i profumi sono ricchi e complessi. Dal colore rosso intenso, con profumi di viola e di frutti. Ottimo in bocca. Prezzo medio in enoteca: 25 euro
Chianti Classico Bellavista 1999 - Sono circa 22 gli ettari dedicati a questo vino. Marco Pallanti e Lorenza Sebasti sono stati tra i primi in questa zona a credere nelle potenzialità dei cru. Da questa scelta deriva un vino strepitoso, adatto a un lungo invecchiamento. Prezzo medio in enoteca: 95 euro
Al Poggio Chardonnay ’02 - Anche in questo caso siamo di fronte a una selezione e i risultati sono molto interessanti. Giallo paglierino nel bicchiere, dai profumi di fiori di campo, di frutta a polpa bianca, ha in bocca un ingresso dolce e gradevole, con una nota acida finale che rende ancora più piacevole il vino. Prezzo medio in enoteca: 15 euro

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