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La Stampa / Specchio

Rossi da collezione. Vini prestigiosi e gestione familiare. Sono le caratteristiche della cantina Ca’ del Baio, in piena Langa cuneese. Diciassette ettari vitati per una produzione totale di circa 100 mila bottiglie ... Ca’ del Baio è una cantina dalla storia piuttosto recente (conta infatti appena quindici anni), ma la tradizione di vignaioli della famiglia Grasso è ben più radicata. Piccoli proprietari terrieri già all’inizio del Novecento, sono stati tra i soci della cantina sociale Produttori del Barbaresco fino agli anni Ottanta. In quel periodo il giovane Giulio, con l’aiuto del papà Ernesto, tuttora attivo in azienda, decise di iniziare a vinificare in proprio le uve di proprietà. La cascina è a Treiso, ma si trova praticamente sul confine con il comune di Barbaresco e anche la proprietà si divide tra i due paesini di Langa. Gli ettari vitati sono quasi diciassette, per una produzione totale che si aggira sulle 100 mila bottiglie. A Barbaresco, paese di origine della mamma di Giulio, i Grasso possiedono vigneti nel cru Asili, una delle zone a più alta vocazione dell’intera denominazione. «Con il millesimo 2003», dice Giulio Grasso, «usciremo con due nuove etichette di Barbaresco: il vigneto Marcarini e il Pora, che sarà venduto solo in magnum visto che la quantità di uve è davvero poca. Con l’annata 2002, viste le avverse condizioni climatiche, abbiamo deciso di non vinificare separatamente i nostri vini e quindi uscirà un unico Barbaresco». La gestione è totalmente familiare. A dare una mano a Giulio e al sempre dinamico papà Ernesto pensano anche la moglie Luciana e, da quest’anno, la figlia Paola. La consulenza enologica è affidata alle esperte mani di Beppe Caviola, che segue l’azienda dal 1990. Oltre ai «classicissimi» autoctoni a bacca rossa della zona (nebbiolo e dolcetto), Ca’ del Baio produce due bianchi molto interessanti: lo chardonnay (affinato parzialmente in barrique) e il moscato. Un vino, quest’ultimo, prodotto in grandi quantità a Treiso, dato che la quota altimetrica del territorio comunale, in molti punti ritenuta troppo elevata per un’ottimale maturazione delle uve nebbiolo, induce storicamente molte aziende a dedicarsi a varietà più precoci come moscato e dolcetto.
Ca’ del Baio - Treiso (Cn)
Tel. 0173-638219

Da provare
Barbaresco Valgrande 2001 - Nel bicchiere mostra un denso colore rosso rubino. All’olfatto si percepiscono note balsamiche e di frutti di bosco, con sentori di caffè e vaniglia. Al gusto si offre solido e ben fatto, con un gradevole ritorno delle note fruttate. Prezzo medio in enoteca: 25 euro
Barbaresco Asili 2001 Ha un’impostazione più moderna rispetto al Valgrande, con un passaggio in barrique. Al naso gioca su note di frutta e spezie dolci come vaniglia, pepe, cannella e caramello. Palato senza cedimenti, con un finale non potentissimo ma gradevole. Prezzo medio in enoteca: 26 euro
Dolcetto d’Alba Lodoli 2004 - All’esame visivo si presenta con un colore rosso intenso, venato da invitanti riflessi violacei; all’olfatto riconosciamo la presenza di frutta rossa come la marasca e la prugna. In bocca i tannini si fanno sentire subito, e il finale è pieno, succoso, decisamente lungo. Prezzo medio in enoteca: 9 euro

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