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La Stampa / Speciale Vinitaly

Una sfida milionaria al suono dei cin cin ... Asti Spumante e Moscato: settanta milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo. A Vinitaly uno stand a forma di calice rilancia le bollicine... Ci sono calici da bere, altri da vivere. Lo sperimenterà al Vinitaly, chi accetterà l’invito del Consorzio di tutela dell’Asti spumante. Al Padiglione 7B, un nuovo stand racconta emozioni dei sensi. Tra profumi, gusti, scoppiettanti esplosioni: è un po’ gioco, un po’ magia quel grande calice, creato dall’architetto astigiano Andrea Capellino: una stanza cilindro dove scoppieranno a video immagini di bollicine, ingrandite almeno cento volte. Parrà di essere nel cuore di un bicchiere di Asti. L’idea è di far respirare fatiche e sogni di settemila contadini piemontesi che vivono raccogliendo l’uva moscato. Diecimila ettari di filari che corrono in collina tra Asti, Alessandria e Cuneo. Nasce lì, l’Asti spumante, in 52 comuni. Dolce, ma non troppo. Versatile negli abbinamenti e poco alcolico. Ci crede il Consorzio, che con l’anno nuovo, ha avviato una campagna di rilancio dell’imniagine e del marchio delle dolci bollicine. Parole d’ordine: “Più qualità, più prezzo, più garanzie per i consumatori”, dichiara il presidente consortile Paolo Ricagno, a capo dell’Antica cantina di Alice Belcolle, nell’Acquese. Avrà influito l’effervescente querelle del “Basta sputtanare l’Asti” gridata al Vinitaly scorso da Oscar Farinetti, nuovo patron di Fontanafredda. Di sicuro, impone la svolta il calo delle vendite: meno 4,5% di tappi saltati nel 2008 e, ora, un altro meno 6,8% con 70,3 milioni di bottiglie stappate nel 2009 (contro i 75,4 dell’anno prima). Numeri che, per il direttore del Consorzio Aldo Squillari, meritano un’analisi più approfondita, considerata l’inaspettata ripresa da settembre su tanti mercati. Accade in Russia dove lo spumante perdeva il 60%: alla fine, si è recuperato un po’ e l’anno si è chiuso a quota 5,2 milioni di bottiglie (-39%). Così anche in Inghilterra (-15% con 2,7 milioni). Usa e Giappone in crementano del 1,3% con 9,9 e 1,6 milioni. Va meglio con i tedeschi che con 18 milioni di bottiglie (+10,8%), restano i consumatori più affezionati. Fa eccezione l’Italia che negli anni, ha registrato un calo di consumi: nel 2005, si stappavano 14,8 milioni di bottiglie. Oggi solo undici milioni (-13,8% sul 2008). Il dato si conferma anche sul Moscato d’Asti che pur salta a quasi il 16% in più (13,6 milioni). “Stiamo rinnovando il marchio consortile - annuncia Ricagno - che non sarà più concesso alle aziende che non otterranno un punteggio minimo nelle degustazioni. Daremo più indicazioni di genuinità al consumatore, con garanzie anche sull’uso di fitofarmaci, molto bassi nei nostri filari”. Tra i nuovi obblighi, una fascia di prezzi a cui attenersi. Segnali positivi arrivano a inizio anno dalle Case spumantiere: le scorte in cantina sono finite: si riprende a imbottigliare. Dato confermato anche dal vice presidente Giovanni Marzagalli della Campari. Dopo le tribolazioni, sarà un 2010 di riscossa, promettono dal Consorzio. E la sfida sarà a suon di brindisi con lo champagne e il prosecco veneto, rivali in milioni di bottiglie. Si comincia al Vinitaly.

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