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La Stampa / Speciale Vinitaly

Accessori e attrezzature per intenditori ... Si chiama Enolìtech e occupa un’area ben definita nel mare magnum di Verona Fiere, presentandosi come il completamento naturale del Vinitaly. È la rassegna di servizio per espositori e wine lover, dove si possono trovare accessori, attrezzature e prodotti per la cantina, il frantoio, la conservazione e la degustazione di vini e oli. Qui le aziende del settore possono proporre il meglio della propria produzione e avere come bacino dì visitatori, oltre a quelli in arrivo da tutto il mondo, anche gli espositori-produttori del Vinitaly stesso. E poiché i costruttori italiani sono i migliori al mondo, senza timori di smentite, ecco che Enolitech diventa ogni anno il luogo ideale in cui l’Astigiano, terra vocata alla viticoltura, può mettere in mostra la sua capacità di essere anche un importante polo dell’enomeccanica, distretto in continuo sviluppo che annovera molte aziende grandi e piccole. Ma soprattutto, è lo spazio dove i visitatori possono incontrare uno dei leader incontrastati del settore, l’azienda Gai di Ceresole d’Alba. Qualunque produttore sa che affidarsi alla Ferrari delle macchine imbottigliatrici significa avere garanzie per i propri vini di conservare nel tempo il sapore e la fragranza dei profumi. Per questo la Gai, in oltre sessant’anni di attività, si è sviluppata nei mercati di tutto il mondo (l’estero oggi rappresenta il 70% del suo mercato), conquistandosi una supremazia pressoché incontrastata. “Realizziamo poco più di mille macchine all’anno, con un fatturato intorno ai 30 milioni di euro e con 150 lavoratori. Quest’anno, abbiamo compiuto grossi investimenti nell’energia solare e termica, ricoprendo di pannelli tutto il tetto dello stabilimento” dice Guglielmo Gai, amministratore delegato dell’azienda insieme con il fratello Giovanni. Per il Vinitaly ci sono due novità: “Abbiamo rinnovato completamente la gamma di macchine “entry level” per i piccoli produttori che intendono diventare autonomi nell’imbottigliamento. Grazie ad alcune migliorie tecniche e in termini di efficienza di produzione, siamo anche riusciti a offrire prezzi d’acquisto più bassi”. L’altra novità “consiste nella presentazione di tappatori pluriteste, sia per sughero sia per vite, progettati e prodotti direttamente da noi”. Se ci addentriamo negli aspetti tecnici, scopriamo che la tappatura a vite è sempre più richiesta e perfezionata, insieme con il tradizionale tappo di sughero. “La nostra azienda è in grado di creare linee complete di imbottigliamento per produttori che richiedono tra le 1.000 e le 15.000 bottiglie all’ora, che rappresentano i limiti del vino dì qualità, al di là dei quali si passa a un prodotto semindustriale”. Ma come sta andando il mercato vitivinicolo? “C’è qualche luce in più e qualche ombra in meno. In Italia c’è poco ottimismo, ma in realtà le cose non vanno poi cosi male. Negli Stati Uniti la ripresa è iniziata, anche se lentamente. In Germania e Austria, invece, c’è molta fiducia perché i segnali della ripartenza sono concreti, come ha dimostrato il clima positivo che si respirava a Stoccarda, all’ultima edizione di Intervitis”.

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