La Stampa / Tempo Libero

In cantina - La rinascita di Alcamo è una certezza ... Alcamo era il paese del celebre Bianco, prodotto per rafforzare gli anemici vini del Nord, quando la sete della quantità portava a produrre volumi di uve. Non c’è da stupirsi, quindi, se nel corso degli anni quel vino d’uve catarrato bianco abbia perduto notorietà.

Certo è stato un colpo di fulmine, un mese fa, tornare in questo paese che ha un’estensione di viti pari a quella di una regione e scoprire i semi di una rinascita. L’azienda agrituristica Tarantola dei conti Festa (tel. 3292713073) è un punto vitale di questa nuova energia ed ha alle sue spalle vigneti di syrah, nero d’avola, inzolia e cabernet, mentre ad Alcamo stazione, di fianco al baglio (la corte siciliana) delle storiche cantine Florio, sta per rinascere quello delle cantine Ceuso dei fratelli Melia.

Per chi non la conosce, si appunti: una tra le cinque (forse anche meno) migliori cantine dell’isola (100 mila bottiglie da sogno). Via allora con il nuovo rosso Scurati 2002, un nero d’Avola in purezza, che trasuda di viola e di mora, per finire con quel sorso che sa di mandorla. Il nero d’Avola che si apparenta con merlot e cabernet si chiama Fastaia ed ha profumi erbacei e speziati ed una maggior morbidezza (e come piace). Il Ceuso Custera 2000 (stesso uvaggio) è uno dei migliori vini rossi d’Italia.

Tocchi il velluto dell’eleganza siciliana, la freschezza, la potenza, il mallo di noce che si palesa all’olfatto e torna come un’onda sul fondo della lingua. La sua consistenza ha una trama fitta e scalare, solleticata da tannini nervosi. Col campione del ‘99 si attenua la tannicità ed il sorso è un placido abbraccio.

Ceuso, Alcamo (Trapani), tel. 0924507860, una bottiglia di Ceuso Custera 2000: 22 euro