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La Stampa / Tempo Libero

Sostiene Carlin - Quando muoiono i pionieri. Giovanni Conterno, re del Barolo: una saga familiare iniziata ai primi del ‘900 ... La scorsa settimana, in una fredda giornata innevata, la gente di Langa ha accompagnato al camposanto Giovanni Conterno. È stato una delle figure storiche del Barolo per nobiltà e per lignaggio familiare. La saga dei Conterno iniziò nei primi del '900, quando il nonno di Giovanni, suo omonimo, rientrò in Italia dall'Argentina e aprì un'osteria in frazione San Giuseppe di Manforte: l'osteria del Ponte. Il nonno, insieme alla moglie Marietta (detta "del pont"), eccellente storica cuciniera, iniziò anche l'attività produttiva di vino raccogliendo presto buoni successi. Poi arrivò il padre di Giovanni, Giacomo, inventore del "Monfortino": una delle prime denominazioni a metà tra l'origine e il marchio di fabbrica. Prodotto a partire dal 1920 e ben pubblicizzato già nel 1938, il Monfortino è un Barolo molto particolare, vero simbolo dell'epopea barolista: di recente in Germania ho potuto constatare come questo prodotto resti un mito indiscusso tra tutti gli appassionati. Struttura, spessore e avvolgenza ne fanno un'ottima sintesi del terroir di Langa. Negli anni della seconda guerra mondiale l'osteria dei Conterno, luogo storico della socialità contadina e dell'ospitalità in Langa, sotto la conduzione di Giacomo e dalla moglie Antonia fu anche punto di riferimento per i tanti partigiani della zona: un indice di generosità e di coraggio che nessuno meglio di Giorgio Bocca nei suoi scritti è riuscito a ricordare e a consegnare a memoria futura. E parlando di memoria, devo purtroppo constatare come le vicende umane di questi personaggi eccezionali, protagonisti di un territorio unico e generoso, paghino sempre il dazio di un'insufficiente documentazione storica. Sta cominciando a diventare molto più che urgente una ricerca che vada a raccogliere negli archivi delle aziende, dei comuni, che inizi a collezionare e incasellare testimonianze orali prima che sia troppo tardi. L'auspicio è che la nascente Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo si faccia carico di quest'operazione. Tornando ai Conterno, il compianto Giovanni e il fratello Aldo sono stati gli ultimi e degni prosecutori della storia produttiva di questa grande famiglia: Aldo nella sua azienda agricola Poderi Bussia, mentre Giovanni, a partire dal 1961, valorizzò da subito e con il consenso del mercato i nebbioli provenienti dai vigneti della Cascina Francia in Serralunga d'Alba. Non so perché, se per volontà della famiglia o per la tipica riservatezza langarola davanti alla morte, al funerale nessuno abbia voluto dire due parole per Giovanni. Io posso dire che ho conosciuto poche persone capaci di interpretare a un livello così alto l'onestà e il rispetto per il proprio lavoro. Quando per un certo periodo della sua vita fu oggetto di maldicenze rispetto al suo modo di essere produttore di specchiata moralità, la sua reazione fu per molti anni di tormento e di rabbia profonda per il torto subito. Trovo che i giovani produttori di Langa debbano guardare con rispetto a questo nobile modo d'essere, tanto più oggigiorno, in un momento in cui le alterne vicende commerciali del Barolo sono comunque poca cosa rispetto alle vite grame di un tempo. La tenacia e la serietà dei pionieri del calibro di Giovanni Conterno devono davvero servire da monito alle nuove leve.

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