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La Stampa / Tempo Libero

Un rosso da lacrima ... Sarà per l’abitudine a consumare in fretta, sarà che il Marsala all’uovo ha ingenerato confusione, ma le occasioni di vedersi offrire un bicchiere di ambra semisecco sembrano più uniche che rare. A Vinitaly il collega Marco Gatti ha inventato Taste & Dream, dove il sogno sono stati 8 campioni di Marsala, dal 2001 al 1889 (avete letto bene). E pensare che, prima, solo uno Chateau d’Yquem del 1893, la cui stabilità traballava un poco, ci aveva sorpresi così tanto. Questo veterano del 1889 invece era ben vispo e al naso mostrava la freschezza del pino silvestre e dell’eucaliptus, per finire con un sorso che faceva trasparite il mallo di noce, il chicco di caffè e la scorza di arancio.Il Marsala è un miracolo, veniva da ripetersi davanti a quel Riserva Inghilterra di ambra semisecco superiore della ditta Florio. Il campione del 1911 ricordava i datteri e l’uva passa e poi la persistenza della mandorla amara. Nel 1932 c’era il profumo etereo delle erbe officinali; nel 1948 la cannella e la noce moscata. E che equilibrio il 1964, segno di un’annata mitica anche nel Marsala, con la pietra focaia e la prugna macerata in divenire. Poi il Targa riserva 1986 con l’albicocca appassita, e quell’ingresso morbido... Ma c’è da chiedersi: come mai winebar e vinerie contemplano così raramente un Marsala?Per convincersi, basterebbe un formaggio Ragusano con il Targa Riserva 1840 delle vendemmia 2001, che ha la freschezza dei datteri e del caramello. Chapeau Marsala! Grande vino italiano nato nel 1773 da un commerciante di Liverpool; esploso nel 1832 coi primi barili targati Vincenzo Florio.

Florio, Marsala (Trapani), tel. 0923/981111, una bottiglia di Marsala 1840 Targa 2001, 20 euro

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