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La Stampa / Tempo Libero

Un rosso dai piloti dell'enologia ... Nel cuore della Sicilia centro-occidentale, al centro dell'asse Palermo-Sciacca, sorge un "laboratorio" vitivinicolo a cielo aperto con radici nella storia isolana. Dobbiamo chiamarlo così, del resto, se il progetto vede all'opera personaggi come Donato Lanati, enologo di vaglia internazionale e pilota aereo e Stefano Geraci, avvocato quarantanovenne, pilota d'auto d'epoca. Insomma un team avvezzo alle sfide, di cui l'ultima è l'investimento nell'azienda di famiglia, già feudo della Chiesa di Monreale. Un luogo che ha il sapore della storia, come quei quindici ettari collinari coltivati a vite, ideali - grazie alle forti escursioni termiche - per sviluppare gli aromi naturali delle uve autoctone.

E' lo scenario dentro al quale Lanati ha compiuto i suoi studi sulla "zonazione" unito alla ricerca dei migliori cloni di nero d'Avola e alicante e poi cabernet sauvignon e syrah. Il primo nato è dunque un rosso, il Sicilia Tarucco Peralta 2002, ottenuto da una pigiatura soffice di nero d'Avola, syrah e cabernet sauvignon, successivamente macerate due volte, prima e dopo la fermentazione, quindi affinate in acciaio e in barrique. L'ulteriore affinamento di 5 mesi in bottiglia ha dato un gran bel risultato.

A cominciare dal colore rubino vivo e acceso e dai sentori delicati di confettura di ciliegia, erbe di campo e liquirizia. In bocca è sorprendente, elegante, rotondo "molto fine" grazie al gradevole equilibrio dei tannini. E' uno dei più interessanti vini siciliani del momento, ma prepariamo già il bicchiere per il prossimo figlio di questa coppia di piloti: un Nero d'Avola in purezza ottenuto da cru particolare, da sempre riservato a questo vitigno autoctono che ha segnato la rinascita della Sicilia.

Azienda Agricola Geraci, Contessa Entellina
(Palermo), tel. 091/7306596, una bottiglia di
Tarucco Peralta: Euro 15,00

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