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La Stampa / Tempo Libero

In cantina - Ecco il vino della Brianza ... Che in Brianza si facesse vino, se lo ricordano i vecchi che prima della fillossera raccoglievano le uve di schiava e di verdese. Poi l'abbandono, di quello che, insieme al San Colombano al Lambro, era considerato "il vino di Milano" (da cui miwine). Ora, se per il San Colombano, il rosso dell'azienda Pietrasanta (0371/20116 8) è da provare, per la Brianza bisogna andare a due passi da Montevecchia, nell'anfiteatro della Valle Curone dove Clara e Claudia Crippa, 24 e 28 anni, hanno riportato l'uva e il vino.

Era un po' l'hobby di famiglia, ma oggi che l'azienda offre un attraente agriturismo dove fanno la cucina tipica, e il vino ha avuto talmente successo con ben quattro campioni in produzione (per 20 mila bottiglie), questa è a tutti gli effetti una realtà. Ora, i vitigni che hanno preso dimora sono chardonnay e riesling renano, che danno vita al Solesta, bianco di buon corpo, che profuma di frutti tropicali, gradevolissimo sul paté di fegato di manzo della salumeria Pinuccio di Sartirana di Merate.

Il pinot nero viene vinificato per dare origine al San Giobbe e non direste mai che un vino così elegante arriva dalla Brianza. Ancora più sorprendente il Seriz 2001, uve cabernet sauvignon, merlot e syrah. Ha colore rubino limpido, intensi i sentori erbacei, in bocca di ottimo equilibrio, con sfumature speziate assai gradevoli che permangono sul fondo.

Insomma una novità, una delle scoperte di Marco Gatti, talent scout di giovani promesse che, in anteprima, hanno voluto farci assaggiare il loro quarto figlio: un Moscato rosso di uve surmature. Si chiamerà Calido e da queste parti si abbina ai ghiotti dolci della pasticceria Comi di Missaglia (tel. 0399241274). Ghiotta Brianza!

La Costa, Perego (Lc), tel. 039/5312218, una bottiglia di Seriz: euro 13

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