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La Stampa / Tempo Libero

Il vino della bioarchitettura ... I vigneti che si estendono intorno a Ortona sono a vista d'occhio e viene da chiedersi se siamo in una delle zone più vitate d'Italia. È così. Qui si producono grandi quantità di vino e gli enopoli che si incontrano in un breve raggio ne rendono ragione. Nella terra del Montepulciano d'Abruzzo, l'Agriverde della famiglia Di Carlo è un'oasi di naturalità. Le radici parlano del 1830, ma la svolta storica porta la data del 1990 allorché Giannicola, agronomo ed esperto di bioarchitettura, applicò il suo credo. Nasce così il vino coltivato secondo i dettami del biologico, partendo da vecchi cloni di trebbiano, pecorino e montepulciano. Il fatto è che questo vino, oggi, è accasato in una cantina decisamente unica, dove si concentrano i colori della vita: il verde e l'azzurro, in un percorso labirintico tra legno e materiale naturale che va dalla barricaia al centro benessere. E qui il vino serve per la vinoterapia (con bagno nel montepulciano) e l'aromaterapia. Il bello è che, seguendo il percorso della cantina, dotata anche di casette, piscina e ristoro per l'ospitalità agrituristica, si accede in una sala ottagonale dedicata all'assaggio, dove il centro, sempre con l'acqua sotto, amplifica la voce. È l'idea che l'uomo è al centro della natura. E non il contrario. Per questo il Plateo 1998, il loro Montepulciano d'Abruzzo d'eccellenza, è madido di frutto, come un amplificatore di gusto. Ha colore rubino molto concentrato, al naso senti la mineralità della terra, ma anche la ciliegia matura; mentre in bocca ti coglie una scalarità di sensazioni che vanno dall'abbraccio tondo dell'alcol alla gentile ruvidezza dei tannini. Da aperitivo, invece, non vanno persi l'accattivante Pecorino «Riseis» e il corposo Chardonnay «Vallée du Vin». Tutti come natura crea.

Agriverde - Ortona (Chieti) - Tel. 0859039054
Una bottiglia di Montepulciano d'Abruzzo
«Plateo» 1998: 30 euro
Autore: Paolo Massobrio

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