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La Stampa / Tempo Libero

Elogio del Verdicchio ... Hanno ragione gli stranieri a dire che le Marche sono la regione più bella d'Italia. Chi scrive poi ha un debole per il Verdicchio, il vino bianco che ha il corpo di un rosso e che si abbina in modo perfetto con le uova, e naturalmente con il pesce. Da urlo col brodetto di San Benedetto del Tronto.
Credo che queste considerazioni le abbia fatte anche Bruno Cavallaro, imprenditore alberghiero milanese, che negli Anni 70 ha ristrutturato un'antica casa colonica nel cuore della zona del Verdicchio, ma anche lembo estremo della doc Rosso Piceno. Col consiglio dell'enologo Umberto Trombelli, la scelta d'investire in vigna è ricaduta su verdicchio, montepulciano, sangiovese e merlot messi a dimora su 8 ettari di colline doriche. Il grande passo è stato nel 2001, per uscire con un vino che ci ha conquistati: il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore "Crocetta" 2003. E' ottenuto da una fermentazione in acciaio che regala un vino dal colore paglierino di tinta concentrata. I sentori sono di fiori, in particolare sambuco e mandorlo, il sorso in bocca colpisce per finezza, rotondità, e una pienezza che non t'aspetti così intensa in un vino bianco. Da una selezione delle medesime uve, e commercializzato non prima di due anni dalla vendemmia, c'è poi il "Riserva", ancora più elegante. Diciamo che è un "velluto", che si sublima col Passito "Capetto". Ma a noi è piaciuto molto anche il vino rosso ovvero il Piceno "Il Furtarello" 2001 (sangiovese, merlot, montepulciano), l'unico di casa Cavallaro affinato in botti di legno grandi e piccole, caratterizzato dall'ampiezza e dall'armonia, come certi orizzonti marchigiani di mezza estate, dove è piacevole stare insieme a questi vini. A Rosora è nata una stella!
Croce del Moro, Rosora (Ancona) tel. 0731814158,
una bottiglia di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore "Crocetta": euro 8

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