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La Stampa / Tempo Libero

Ramie: viticoltura delle vallate olimpiche ... Ma le Olimpiadi registreranno le cose autentiche che hanno «resistito» in queste valli? Siamo tra le valli Chisone e Germanasca, dove la frenesia dei Giochi Invernali fa da contraltare al lavoro silenzioso della «viticoltura eroica».
Le vallate olimpiche sono anche questi minuscoli terreni strappati alla roccia, con pendenze che sfiorano il 100%, per filari raggiungibili solo in monorotaia. Simbolo di questa antica storia è il simpatico e baffuto Giuliano Coutandin, che con la moglie Laura ha recuperato vigneti ormai in fase d'abbandono. Lui ha puntato tutto su quel vino caro al Cardinale Richelieu, il Ramié, una Doc tenuta in vita da soli tre produttori. Ma qui ci sono anche avanà, avarengo, bequet e altre varietà locali. Il Ramié 2003, buono quanto il 2004, è figlio del diradamento estivo, e poi delle uve raccolte «a scalare» nell'arco di 50 giorni. Pensate la follia: vengono vinificate quotidianamente al crepuscolo, eseguendo piccole microvinificazioni.
L'insieme di queste operazioni sono le 2000 bottiglie di un corposo e insospettabile rosso d'alta quota. Ha colore rubino brillante coi sentori dei piccoli frutti rossi di montagna un po' speziati; al palato è elegante e avvolgente. Una sorpresa! Da minuscoli fazzoletti di terreno sulle pendici moreniche di Pomaretto e Perosa Argentina (un ettaro scarso), i Coutandin fanno rivivere anche il Gagin, un vino da tavola ottenuto con vitigni rari, tra i quali la Lambrusca Vittoria e il Barbiché. Certo che prima dell'«abbuffata» olimpica la degustazione di un calice di Ramié, magari nel sommo ristoro del Lago Laux (tel. 0121.839.44), farà comprendere, più di tante cose, la forza di una storia. Che passa anche attraverso il volto buono di Giuliano e la tenacia della sua cara Laura.
Coutandin, Perosa Argentina (Torino)
tel. 0121.803.473, una bottiglia di Pinerolese Ramié 2003: euro 15

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